Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Il solo pensiero di un esercito composto da video-giocatori incalliti è preoccupante, ma questo sembra essere l’obiettivo perseguito dallo U.S. Army. Prima vanno giù duro con una campagna di arruolamento mascherata da videogioco multiplayer – America’s Army, poi scatenano una campagna mediatica sulle nuove armi robotizzate che salveranno le vite dei poveri marmittoni. Adesso si scopre che hanno acquistato una serie di dispositivi d’offesa, denominati CROWS (common remotely operated weapon stations), che verranno montati sui tettucci degli Humvee, gli Hummer da guerra. Normalmente l’operatore del mitragliatore è esposto al fuoco esterno – ricordate Black Hawk Down?. Ebbene grazie ai CROWS, che poi non è altro che una torretta controllata in remoto, i soldati potranno rimanere all’interno del blindato e grazie ad un display televisivo gestire ogni operazione di fuoco come se si avesse a che fare con un videogioco.

L’ordine completo è di 9000 pezzi, con tempi di consegna di 15 al mese. Ovviamente non mancano optional di ogni genere, come il sensore notturno e funzioni digitali di zoom. Il prezzo di listino è di circa 260 mila dollari per torretta; la dotazione di armi compatibili è ampia, si può scegliere infatti fra: mitragliatore M2 da 12,7 mm, lancia granate MK19 da 40 mm, mitragliatore M240B da 7,62 mm e mitragliatrice leggera M249 da 5,56 mm.   

I comandi ricordano quelli dei più classici shooter. Ovviamente chi è abituato a fraggare online ha già i sensi sufficientemente allenati per gestire ogni tipo di situazione. Intanto i marmittoni statunitensi si allenano con Playstation e Xbox durante le ore di pausa: adesso potranno giustificarsi dicendo che si stanno preparando per i CROWS. E’ proprio vero: salvati da un videogioco, forse… davvero.