Canonical ha confermato che il sistema operativo Ubuntu Linux sarà il primo a supportare il servizio cloud di HP. La notizia non sorprenderà gli estimatori del mondo open source, ma per gli addetti ai lavori è senza dubbio una novità interessante – una manifestazione di maturità del progetto. HP ha recentemente aperto una Beta privata del suo servizio cloud (infrastructure-as-a-service) che offrirà capacità di computing in remoto e spazio di archiviazione sfruttando la tecnologia OpenStack.
Ubuntu e Openstack
Da rilevare sopratutto che quest'ultima soluzione, free open source con licenza Apache, è stata curata da Rackspace Cloud (progetto Cloud Files) e NASA (progetto Nebula), nonché sostenuta da più di 100 società IT come ad esempio Citrix Systems, Dell, AMD, Intel, Canonical, HP e Cisco. Quel che conta è che è compatibile con più sistemi operativi e piattaforme di virtualizzazione, come VMware, Hyper-V, Windows, Xen. HP sul fronte open-source può vantare come hypervisor KVM e sul fronte OS il noto Ubuntu.
"HP ha scelto Ubuntu quale sistema operativo di riferimento (host e guest) per il suo Cloud Pubblico", conferma Canonical. "HP e Canonical stanno lavorando a stretto contatto sulla Beta privata per essere certi di fornire la più sicura, scalabile, cloud aziendale a tutte le imprese di ogni dimensione".
Insomma Ubuntu sarà trattato con un occhio di riguardo. E chi avrebbe mai detto che una delle piattaforme più gradite all'ambiente Linux (consumer) sfondasse anche in quello business? Beh, sicuramente tutta la sua comunità di estimatori.