Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

L'Unione Europea, stimolata dall'industria discografica, ha deciso di affrontare il problema delle licenze riguardanti la musica online. I diritti di copyright , normalmente, solo gestiti da agenzie nazionali, quindi il successo dei servizi di vendita online non può che richiedere un intervento legislativo. âÂ?Â?L'obiettivo è quello di creare licenze comunitarie ad ampio spettro, in grado di coprire tutte le 25 nazioniâÂ?, ha dichiarato Charlie McCreevy, Commissario UE per il Commercio interno.

Secondo la Commissione Europea l' assenza di questo tipo di licenze è stato sicuramente uno degli elementi che non ha permesso alla piattaforme di vendita musicale online di esprimere il loro totale potenziale. Apple , per iTunes Music Store , ha dovuto ottenere licenze nazionali per ogni singola traccia. Il costo di questa operazione è stato di circa 475 mila euro per canzone. In pratica questo si è tradotto molto spesso in cataloghi più ristretti per alcuni paesi.

Nel 2004 le vendite di musica online hanno raggiunto quota 27 milioni di euro all'interno della Comunità Europea: un risultato ben lontano dai 207 milioni di euro registrati negli Stati Uniti.

Charlie McCreevy ha più volte dichiarato che l'industria musicale a questo livello ha bisogno di essere sostenuta con un passo legislativo. âÂ?Â?Ho osservato la situazione da vicino, e se non dovessi essere soddisfatto dei progressi cercherò di attuare politiche più dureâÂ?.

La Commissione Europea è ancora indecisa fra due particolari strategie. Gli utenti e i proprietari dei diritti di copyright preferirebbero che le agenzie nazionali assegnassero licenze comunitarie estese.

Gli editori e le case discografiche indipendenti, invece, vorrebbero permettere ai possessori dei diritti di copyright di nominare manager specifici che si occupino delle settore online. Insomma, bisognerà aspettare ancora qualche mese per capire esattamente la direzione legislativa comunitaria.