Ultrabook con Intel Haswell a 599 dollari, c'è da crederci?

Intel ha promesso che quest'estate arriveranno gli ultrabook con Haswell a prezzi di partenza di 599 dollari e con una dotazione più ricca di quella attuale. Ecco perché potrebbe essere vero, quali sono le nostre perplessità e perché il successo di questi prodotti resta un'incognita.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Gli ultrabook con chip Haswell arriveranno entro l'estate con prezzi di partenza di 599 dollari. L'ha promesso Intel nel corso dell'ISS (Intel Solution Summit). Probabilmente è questo il cuore della strategia per risollevare le vendite degli ultraportatili e migliorare soprattutto la diffusione dei prodotti di nuova generazione.

Il punto è che non è la prima volta che l'azienda di Santa Clara fa questo tipo di promessa, e finora l'ha mancata. All'esordio degli ultrabook si garantiva un prezzo inferiore ai mille euro. I listini però sono partiti ben più alti, e Intel aveva persino proposto incentivi ad alcuni produttori pur che abbassassero i prezzi di una percentuale compresa fra il 5 e il 10%.

Ultrabook: qualcuno ne vuole uno?

La situazione è rimasta invariata allora Intel a maggio 2012 ha proposto di usare materiali meno pregiati pur di abbassare i prezzi. Si è parlato di plastica al posto delle leghe metalliche, e di altri interventi che nel complesso avrebbero dovuto stabilizzare i prezzi attorno ai 699 dollari entro fine 2012.

In effetti qualche modello a prezzo inferiore agli 800 euro si è visto di recente, come per esempio i VivoBook di Asus, ma si tratta di pochissimi prodotti. La maggior parte degli ultrabook resta appaiata fra 900 e 999 euro, e quelli di qualità più alta superano agevolmente i mille euro.

Perché questa volta dovremmo credere alla promessa di Intel? Per due motivi. Prima di tutto la crisi del settore PC sta penalizzando fortemente sia Intel sia i produttori, che hanno capito che (forse) solo prezzi molto competitivi potrebbero risollevare le vendite.

VivoBook S400: 699 euro

Secondo perché dopo Haswell non ci sono altre novità rilevanti che nell'immediato possono attirare l'interesse dei consumatori. Dopo l'esordio deludente degli ultrabook si era puntato su Ivy Bridge e Windows 8 per la ripresa, ed è andata male. Da qui a metà 2014 l'unica novità in calendario è Haswell: difficile pensare a un altro anno di crisi nera.

Però ci sono valide argomentazioni anche per non credere a Intel. Kirk Skaugen, il vice presidente di Intel che ha fatto la promessa, ha spiegato che oltre ai prezzi convenienti, gli ultrabook di prossima generazione avranno schermi touchscreen ad alta risoluzione, unità a stato solido più veloci di quelle attuali, tecnologie di riconoscimento vocale e facciale, e batterie che consentiranno un'autonomia di un giorno intero. Tutto a meno di 600 dollari? Permetteteci di essere scettici.

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I prodotti da 700 euro oggi offrono soluzioni di archiviazione ibride per limare sui costi, hanno display touchscreen ma a bassa risoluzione e nessuna soluzione di sicurezza. C.J. Bruno, vice presidente di Intel America, sostiene che i costi dei componenti sono scesi e quindi sarà possibile costruire ultrabook dai prezzi più accessibili con una dotazione più ricca. Sarà, ma molti si accontenterebbero di un prodotto "standard" a 500 euro.

Anche perché oggi i concorrenti degli ultrabook, come fa notare la società di ricerche IHS iSuppli, sono i tablet, non il MacBook Air come si diceva un paio d'anni fa, quindi calcolare un budget di 600 euro è un rischio. Forse è per questo che iSuppli ha abbassato le previsioni di vendita degli ultrabook per il 2013 dai precedenti 61 milioni di unità a 44 milioni. Sembra voler dire che, comunque vada, non sarà un successo.