Una stampa a 100.000 dpi per la coniglietta del mese

100.000 dpi, è questa la risoluzione di stampa record ottenuta per primi da alcuni ricercatori della A*STAR. La prima stampa prodotta? Un'immagine microscopica (50x50 micrometri) della coniglietta del mese di Novembre del 1972.

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a cura di Alberto De Bernardi

Alcuni ricercatori della A*STAR (Agency for Science, Technology and Research) di Singapore hanno ottenuto una stampa alla risoluzione record di 100.000 dpi. Un record davvero impossibile da battere dato che tale risoluzione richiede elementi delle dimensioni di 250 nm, corrispondenti al limite di diffrazione della luce visibile (si considera 500 nm la lunghezza d'onda media della luce visibile). Questa a 100.000 dpi non è quindi solo la stampa a più alta risoluzione mai ottenuta finora, ma anche quella a più alta risoluzione fisicamente ottenibile.

L'immagine di Lena ottenuta con la tecnica del colore strutturale. Le immagini D ed E mostrano le microstrutture che compongono i singoli pixel. Fonte: http://digest.definite.name/

La tecnologia di stampa usata è nota come "colore strutturale". Per questa tecnica, non si utilizzano naturalmente particelle pigmentate ma dei dischi metallici di oro e argento posti alla sommità di minuscoli cilindri. Variando diametro e spaziatura di queste micro-strutture è possibile variare la frequenza della luce riflessa, quindi il colore del singolo punto.

Per confronto, si tenga presente che particelle di toner delle comuni stampanti laser hanno diametri dell'ordine dei micrometri, pertanto consentirebbero di arrivare a un limite fisico di risoluzione di circa 10.000 dpi - anche se, ovviamente, nei prodotti reali siamo ben lontani da tale limite.

La prima stampa ottenuta con questo metodo misura 50x50 micrometri, vale a dire meno delle dimensioni di un singolo pixel di un moderno display ad altissima risoluzione, ed è estremamente durevole. Per questo, si ipotizza che i primi impieghi reali possano essere nel campo della sicurezza (stampa di microcodici di sicurezza indelebili), ma per il futuro si parla già di dell'archiviazione dati.

Una curiosità riguardo al soggetto: l'immagine proviene originariamente dalla rivista Playboy, per la quale la modella ritratta (Lena Sjööblom) fu coniglietta del mese del numero di novembre del 1972. Per qualche ragione, tale immagine fu utilizzata come benchmark da alcuni ricercatori del dipartimento di Signal and Image Progessing dell'Università della California (SIPI), e divenne così famosa e diffusa da essere poi usata come uno standard in molti altri laboratori di ricerca in tutto il mondo. Nel 1991 fu raggiunto un accordo tra Playboy e il SIPI per l'uso dell'immagine di Lena.