Vale la pena comprarsi un disco fisso ibrido?

Ci siamo posti la domanda: vale la pena comprarsi un disco fisso ibrido? Per rispondere abbiamo provato il modello Samsung SpinPoint MH80, che integra 256 MB di memoria flash.

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a cura di Patrick Schmid

Possono gli hard disk ibridi cambiare il mondo dei dischi fissi?

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Nonostante molti produttori di hard disk abbiano annunciato prodotti Flash da 2.5" e 1.8", queste soluzioni rimangono proposte esclusive a causa del loro alto costo per gigabyte. Oggi con 300 euro si può comprare un hard disk 3.5" da 750 GB per desktop o un HDD Flash da 16-32 GB. Cosa scegliereste? Sul mercato è tuttavia presente una soluzione transitoria chiamata hard disk ibrido (H-HDD), che aggiunge alla tecnologia hard disk convenzionale della memoria Flash non volatile aggiuntiva, utilizzata per immagazzinare i dati di uso più frequente. Microsoft e i produttori di hard disk come Samsung promettono una durata maggiore della batteria nei notebook, prestazioni migliorate e maggiore affidabilità.

Abbiamo dovuto aspettare molti mesi per ottenere una di queste unità, ma finalmente ecco la prima: il SamsungSpinPoint MH80. Questo prodotto ci ricorda lo SpinPoint M80, che abbiamo recensito qui, ma l'MH80 integra 256 MB di memoria Flash non volatile (NV) in più. Questa cache dovrebbe supplire al principale difetto dei dischi fissi convenzionali, ovvero i lunghi tempi d'accesso dovuti alla meccanica. Inoltre la flash è più robusta e consuma meno energia rispetto alla meccanica di un prodotto comune. Il concetto di H-HDD permette agli OEM di capire quali siano i dati di più frequente uso e immagazzinarli nella cache NV per un accesso più veloce, e convertire la cache NV in un buffer di lettura/scrittura temporaneo per far sì che le testine meccaniche possano essere bloccate riducendo così i consumi durante lo stato di riposo - idle - del disco.

Il concetto di H-HDD si applica in prima battuta ai notebook per due ragioni principali. La prima è che i dischi per portatili sono molto più lenti rispetto ai dischi per desktop e perciò è interessante migliorarne le prestazioni; in secondo luogo, il consumo energetico e la robustezza sono problemi essenziali per gli utenti notebook.

Ci sono voluti anni per realizzare il progetto di questi nuovi dischi e altrettanti per finalizzarne gli algoritmi. L'arrivo di Windows Vista, l'unico sistema operativo che supporta questa tecnologia, ci permette di testarli.

Vediamo come si comportano i nuovi drive ibridi!