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a cura di Dario D'Elia

Tutte le leggende metropolitane che riguardano la possibilità di contagiare con virus informatici i computer di bordo delle automobili Toyota sono state sconfessate dagli ultimi test compiuti da F-Secure, società specializzata in sicurezza. I rumors ponevano il worn Cabir e le sue varianti al centro dell’attenzione, ma ogni tentativo di hacking si è dimostrato inutile.

La connessione Bluetooth tra cellulari e computer di bordo, della Prius e della linea Lexus, era stata indicata come possibile veicolo di contaminazione, sempre che i terminali in questione fossero stati infettati da malware. Ebbene, ogni test ha dimostrato semplicemente che i computer portatili e i cellulari utilizzati durante le sessioni di hacking avevano più bug delle unità centrali integrate sulle automobili.

Il traffico infetto generato dal Bluetooth viene semplicemente ignorato; anche ogni tentativo forzato di trasferimento dati non ha sortito alcun risultato. Insomma, craccare il computer di bordo di un’auto sembra ancora piuttosto difficile, il suo antifurto un po’ meno…

Per quanto riguarda invece la scritta a display che ogni tanto segnalava problemi di trasmissione sulla Prius, dopo vari tentativi e riavvii dell’auto si è capito che si trattava di un semplice problema di bassa tensione generato da una batteria difettosa.

"Dopo aver risolto il problema alla batteria, ogni ulteriore test ha dimostrato che il sistema Bluetooth della Prius è più stabile dei nostri cellulari e pc; – ha confermato Jarno Niemela, tester della F-Secure – abbiamo dovuto riavviare le nostre macchine più volte, la Prius non ha battuto ciglio.