Western Digital punta 340 milioni sugli SSD: sTec è sua

WD, tramite la controllata HGST, acquisisce sTec per 340 milioni di dollari. L'obiettivo è imporsi nel mondo degli SSD enterprise.

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a cura di Manolo De Agostini

Western Digital punta 340 milioni di dollari sul mercato degli SSD enterprise. L'azienda statunitense ha infatti comunicato che la sussidiaria HGST (ex Hitachi Global Storage Technologies) acquisterà sTec, un'azienda impegnata da tempo proprio in quel settore, cruciale per ogni realtà che opera nel mondo dell'archiviazione.

"L'acquisizione in corso aumenta le capacità esistenti di HGST nell'ambito degli SSD, accelerando la propria capacità di espandere la sua partecipazione all'area in rapido sviluppo degli SSD per il mercato enterprise. HGST rimane impegnata nel suo programma di sviluppo congiunto con Intel e continuerà a offrire oggi e in futuro SSD SAS con l'azienda di Santa Clara", ha sottolineato WD.

sTec ha una gamma di prodotti e proprietà intellettuali che possono essere di grande aiuto alla sussidiaria di WD. "L'archiviazione a stato solido nel mondo enterprise svolgerà un ruolo sempre più strategico per il futuro di Western Digital," ha affermato Steve Milligan, presidente e amministratore delegato. "Questa acquisizione è un ulteriore tassello nella nostra strategia per capitalizzare sui drastici cambiamenti all'interno del settore dell'archiviazione attraverso l'investimento in SSD e altri prodotti dal grande potenziale di crescita".

Il consiglio di amministrazione di STEC ha approvato all'unanimità l'accordo di fusione. L'operazione, soggetta alle consuete trafile di approvazione da parte di azionisti e autorità, dovrebbe completarsi nel terzo o quarto trimestre di quest'anno.

La mossa di WD segue una strada tracciata da tempo, con l'investimento in Skyera e l'acquisizione di SiliconSystems nel 2009. Se quindi nel settore enterprise sembra decisa a offrire molteplici SSD, allo stesso tempo "nicchia" in ambito desktop. WD propone soluzioni ibride, ma non SSD "puri". Non è chiaro se seguirà la strada di Seagate, che oltre alle soluzioni ibride ha deciso di rompere gli indugi con i recenti prodotti della serie 600 (recensione), ma presto o tardi potrebbe nascere qualcosa.

D'altronde il grande lavoro in ambito enterprise, con i dovuti ritocchi, può aprire un potenziale nuovo mercato per un'azienda che ha per anni osservato da spettatrice il mondo degli SSD, ma poi ha dovuto arrendersi all'evidenza e ora "corre ai ripari". Fortunatamente il mercato, per quanto possa sembrare maturo, è ancora agli albori e c'è tutta una grandissima fetta di consumatori - privati o aziende - da conquistare. Ed è proprio quello che ogni realtà del settore vuole fare. Chi vincerà?