WhatsApp quasi pronta a telefonare, per Facebook bufera privacy in vista

Trapelano indiscrezioni su WhatsApp Call, il servizio di chiamate vocali che forse è in fase di test. Intanto Facebook ha aggiornato le normative sulla gestione della privacy riservandosi, fra le altre, la possibilità di raccogliere informazioni sugli utenti "dalle aziende di proprietà di Facebook o gestite da Facebook". Il garante della privacy tedesco è già sul piede di guerra.

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a cura di Elena Re Garbagnati

WhatsApp cresce, e dopo i messaggi VoIP sia da mobile sia da desktop a quanto pare si potrebbe presto passare alle telefonate, almeno così riferisce Ubergizmo, secondo cui alcuni utenti indiani e di altri Paesi avrebbero già la possibilità di effettuare telefonate. WhatsApp Call potrebbe essere in fase di test con un numero ristretto di utenti. Schermate e video che testimoniano l'esistenza dell'interfaccia per le chiamate sono circolate su Reddit, ma per ora non ci sono altre informazioni. 

WhatsApp Call

WhatsApp Call

Il momento però non è dei migliori per la proprietaria Facebook e per l'ondata di critiche che tira in ballo anche il servizio di messaggistica istantanea. Il social network infatti ha aggiornato la policy sulla privacy includendo ulteriori disposizioni che danno al social network ancora più potere sulla raccolta dei dati degli utenti a fini commerciali. La nuova normativa è online sulla pagina ufficiale, dove fra le altre cose si legge:

Raccogliamo i contenuti e le altre informazioni che fornisci quando usi i nostri Servizi, anche quando crei un account, crei o condividi contenuti e invii messaggi o comunichi con le altre persone. […] Riceviamo informazioni su di te dalle aziende di proprietà di Facebook o gestite da Facebook, in conformità con le relative condizioni e normative. […] Riceviamo le informazioni su di te e sulle tue attività all'interno e all'esterno di Facebook da partner terzi

In altre parole, come fa notare The Register, Facebook si è avocata il diritto di combinare dati provenienti da vari servizi di sua proprietà, tra cui Facebook, WhatsApp e Instagram, per individuare meglio il target di ciascun utente per le pubblicità mirate e aumentare così i suoi proventi.

WhatsApp Call

WhatsApp Call

 

La questione sta creando non poco scompiglio. In primo luogo perché all'indomani dell'acquisizione di WhatsApp il numero uno Jan Koum aveva liquidato i timori suoi possibili peggioramenti nella gestione della privacy puntualizzando che il servizio VoIP è stato creato in modo da garantire la tutela della privacy dei suoi scritti, e "se associarsi a Facebook avesse significato cambiare i nostri valori, non lo avremmo fatto". La nuova proprietà parrebbe non essere dello stesso avviso.

In secondo luogo perché la novità non è passata inosservata al parlamentare europeo Jan Philipp Albrecht, che ha puntato il dito contro il social accusandolo di mettere il profitto davanti alla privacy dei propri utenti, "abusando" del suo "quasi monopolio" nel "trattamento dei dati personali dei propri utenti al fine di sviluppare continuamente nuovi modelli di business senza il loro consenso".

Facebook privacy

Dire che l'acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook aveva fin da subito fatto le rizzare le orecchie ai difensori della privacy e circolavano anche voci su un possibile dossier segreto in mano agli ispettori Antitrust di Bruxelles. Il fatto che finora non si sia fatto nulla non vuol dire che non succederà in futuro.

Johannes Caspar, garante della privacy di Amburgo, Germania, ha dichiarato a Bloomberg che a suo avviso "è un problema che Facebook voglia scambiare dati utente tra tutte le sue varie unità, tra cui WhatsApp e Instagram" e per questo promette di "coordinarsi con i colleghi europei per vedere che tipo di provvedimento si possa adottare". Sulla stessa linea il garante olandese, che a dicembre aveva già aperto un'indagine.