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a cura di Dario D'Elia

Fumata nera dall’ultimo meeting dell’Istitute of Electrical and Electronic Engineers (IEEE) 802.11 Working Group. I partecipanti avrebbero dovuto approvare, e quindi certificare, il nuovo standard Wi-Fi 802.11n, accreditato di una velocità di trasferimento dati compresa fra i 100 Mbps e i 300 Mbps, quasi il 500% più performante dei comuni 802.11a e 802.11g.

La votazione ha raggiunto solo la metà dei consensi, quando normalmente è richiesto almeno il 75% dei voti a favore. La verità è che si sta consumando una lotta intestina che vede il confronto fra due implementazioni diverse della stessa tecnologia MIMO (multiple-input/multiple-output). Questa soluzione hardware/software permette di separare la trasmissione wireless su più canali aumentando di fatto la quantità di dati trasmissibili. Ogni flusso, infatti, è gestito da più antenne trasmittenti/riceventi che si occupano di ricomporne insieme un unico più potente all’interno dello stesso spettro di frequenze.

Bocciata la versione da 40 MHz di TGn Sync, sostenuta da Intel, toccherà adesso a quella da 20 MHz del World-Wide Spectrum Efficiency (WWiSE), capeggiata dall’azienda leader del settore MIMO, ovvero Airgo.

E’ già la seconda volta in poco tempo che il nuovo standard non riesce ad imporsi, di conseguenza la competizione potrebbe riaccendersi violentemente, soprattutto in vista della prossima riunione programmata per settembre.