Windows 10 blocca giochi e software pirata? Sì, no, forse

La nuova licenza dei servizi Microsoft suggerisce che l'azienda si prenda il diritto di analizzare i PC Windows 10 ed eventualmente bloccare i giochi pirata. Ci sono molti dubbi a riguardo però, che solo la stessa Microsoft potrà chiarire.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Una nuova clausola nella licenza dei servizi Microsoft suggerisce che Windows 10 può bloccare arbitrariamente software e hardware "non autorizzato". In molti ieri sera sono saltati alla conclusione che Windows 10 potrà dare la caccia e bloccare i giochi pirata. Non è necessariamente così, ma potrebbe esserlo e si attendono chiarimenti da parte dell'azienda.

A volte saranno necessari aggiornamenti del software per continuare a usare i servizi. Potremmo controllare automaticamente la vostra versione del software e scaricare aggiornamenti o modifiche alla configurazione, comprese quelle che impediscono di accedere ai servizi, avviare giochi contraffatti o usare periferiche hardware non autorizzate. È quanto si legge al paragrafo 7.b.

SI tratta di una frase che in effetti può far preoccupare molti che, per quanto non dovrebbero, per una ragione o per l'altra hanno l'abitudine di avviare giochi pirata (e altri software). È importante sottolineare tuttavia che non si tratta della licenza (EULA) di Windows, bensì quella dei Servizi Microsoft.

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Pirati alla deriva

Pertanto la nuova politica dovrebbe applicarsi solo ai giochi Microsoft Store, e in linea di massima pare una replica di quanto già accade su Xbox One – il che ha senso considerata la possibilità di fare streaming dei giochi stessi dalla console al PC.

Nessun allarme quindi? Per il momento no, ma in molti hanno chiesto chiarimenti a Microsoft, e nei prossimi giorni forse ne sapremo di più. Nel frattempo PCGamerHardware.de aggiunge un dettaglio curioso: Windows 10 non potrà eseguire alcuni vecchi giochi a causa dei DRM.

Il fatto è che i DRM che si usavano alcuni anni fa sono oggi considerati veri e propri rootkit (e lo erano anche allora, a dire il vero), sistemi che potenzialmente permettono di penetrare nel PC a insaputa dell'utente. Parliamo di titoli come Grand Theft Auto III, Battlefield 1942, The Sims e altri. Questa novità a molti darà fastidio, ma in questo caso si tratta di rendere il sistema operativo più sicuro. In particolare, si tratta probabilmente di quelle micro macchine virtuale spiegate da Alex Ionescu alcuni mesi fa.

I giochi citati, quindi, non si potranno avviare su Windows 10 nella loro versione originale, ma per fortuna rimuovere i DRM oggi non è particolarmente difficile; per esempio si può andare su GOG e comprarne una versione priva di tale sistema.

Restano comunque alcune domande a cui Microsoft, speriamo, darà presto risposta. Parliamo solo di videogiochi o anche di altre applicazioni? Il sistema sarà limitato al software distribuito tramite Windows Store, o anche a tutto il resto? Che cosa significa "hardware autorizzato"? Dobbiamo aspettarci che Windows 10 analizzi i nostri computer alla ricerca di materiale illecito? Se la cosa non vi piace o vi preoccupa, forse vorrete cominciare a prendere in considerazione una distribuzione Linux, e tutte le possibili azioni per renderla il più sicura possibile. Qubes per esempio è un buon punto di partenza, ma non proprio quel che si dice un software "user friendly", non è finito e di certo non è fatto per i videogiochi.