Windows 10 Threshold 2 solo via Windows Update

Il Media Creation Tool di Windows 10 è stato privato del più recente aggiornamento, che si potrà solo scaricare in un secondo momento tramite Windows Update. Con questa scelta Microsoft cerca di attenuare problemi grandi e piccoli, ma secondo Gartner la nuova versione di Windows è destinata al successo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'ultimo aggiornamento di Windows 10 è stato rimosso dal Media Creation Tool. Ciò significa che creando una chiavetta o un DVD installabile non sarà incluso il corposo update pubblicato lo scorso 12 novembre. Sarà installata la versione precedente, quella di luglio 2015.

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Creare il supporto quindi non ci metterà al riparo dal dover scaricare nuovamente l'aggiornamento in questione, il che è poco rilevante per l'utente privato ma potrebbe essere una seccatura in ambienti enterprise dove si fa manutenzione di molte macchine alla volta.

Microsoft sta probabilmente cercando di prevenire possibili problemi durante l'installazione, scegliendo quindi la più stabile versione precedente. Ci sono le difficoltà legate alle chiavi di attivazione di Windows 7 e Windows 8.1, e bug più o meno gravi. Pare che buona parte di tali difetti si risolva passando per Windows Update, però, ed ecco perché Microsoft avrebbe fatto questa scelta.

Forse, come suggerisce qualcuno, il problema è il nuovo approccio agli aggiornamenti scelto da Microsoft. La pubblicazione frequente di aggiornamenti, il concetto di "Windows as a Service" potrebbe implicare un maggior numero di bug. A lungo termine dovrebbe funzionare, ma per ora la presenza di questi bug potrebbe avere come effetto quello di scoraggiare le imprese ad aggiornare - vanificando almeno in parte gli sforzi di Microsoft per diffondere Windows 10.

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Difficoltà che comunque non impediscono a Gartner di affermare che il passaggio a Windows 10 sarà il più veloce nella storia del sistema operativo. Secondo la società di ricerca infatti questa versione del sistema operativo è destinata a diventare presto la più diffusa, come toccò a Windows 7 e Windows XP.

Per l'analista Steve Kleynhans le chiavi del successo sono il supporto all'hardware più datato, insieme ad aggiornamenti gratuiti e automatici; fondamentale anche la grande compatibilità con le applicazioni per Windows 7 e successivi, e l'avvicinarsi della "fine vita" per Windows 7 - prevista per il 2020. Considerati tutti questi elementi, secondo Gartner le aziende avvieranno la migrazione nella prima metà del 2016, e il passaggio sarà completato entro il 2019.

L'analisi di Gartner aggiunge poi un particolare interessante: le aziende svilupperanno le proprie applicazioni sempre più in ottica multipiattaforma, quindi la compatibilità con una certa versione di Windows sarà sempre meno rilevante. Un aspetto che Microsoft dovrà tenere in considerazione, perché renderebbe più agguerrita la concorrenza degli altri sistemi operativi.