Windows 8 con Hyper-V anche per le versioni client

Hyper-V, la tecnologia di virtualizzazione di Microsoft, non sarà disponibile solo sull'edizione server di Windows 8 ma anche su quelle client. Un passo in avanti che permetterà agli utenti con particolari necessità di gestire tutto con più semplicità e flessibilità.

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a cura di Manolo De Agostini

Windows 8 integrerà Hyper-V, la tecnologia di virtualizzazione di Microsoft. Non sarà più parte solo della versione Server del sistema operativo, come per le ultime due versioni, ma anche di quelle client, destinate al grande pubblico. In questo modo, chi ha bisogno di usare più sistemi operativi, potrà farlo contemporaneamente sullo stesso computer, poiché il software gira su una cosiddetta "macchina virtuale" (virtual machine).

Hyper-V richiede un sistema a 64 bit con una Second Level Address Translation (SLAT), una funzione presente nei processori di AMD e Intel a 64 bit. Servono anche una versione a 64 bit di Windows 8 e almeno 4 GB di memoria. Le macchine virtuali che create possono essere tuttavia anche a 32 bit.

La memoria dinamica di Hyper-V consente di allocare o liberare in modo dinamico la memoria fisica necessaria alla macchina virtuale (potete specificare un minimo e un massimo) e condividere la memoria non usata tra diverse virtual machine (VM). Con 4 GB di memoria potrete gestire tre o quattro virtual machine ma avrete bisogno di un quantitativo di RAM maggiore per un numero maggiore di macchine virtuali. È possibile creare grandi macchine virtuali anche su sistemi con 32 processori e 512 GB di memoria.

Per gestire la virtual machine Windows vi offre due soluzioni: VM Console (VMConnect) e Remote Desktop Connection (RDC). La prima è la classica console, che supporta un singolo monitor fino alla risoluzione 1600x1200 e con colori a 32-bit. Questa console vi permette di vedere il processo di avvio della VM.

Per un'esperienza migliore potete collegarvi alla VM usando Remote Desktop Connection (RDC). In questo modo sfrutterete le risorse presenti sul PC. Ad esempio, se avete più monitor la VM può usarli tutti, oppure se possedete un'interfaccia touch potrete usarla. Il Root OS, ovvero il sistema Windows principale che gestisce le macchine virtuali, può inoltre condividere appunti e cartelle con le macchine virtuali.

Tramite RDC potete anche collegare qualsiasi dispositivo USB direttamente alla VM. Potete aggiungere più hard disk ai controller IDE o SCSI della macchina virtuale e usare Virtual Hard Disk (file .VHD o .VHDX) o dischi veri da inserire nell'ambiente virtualizzato. VHD può anche risiedere su un file remoto, consentendovi di mantenere e condividere un set di file VHD predefinito comune tra differenti persone in modo più semplice.

La capacità Live Storage Move di Hyper-V permette alla vostra macchina virtuale di essere abbastanza indipendente dal sistema di archiviazione sottostante. Potete spostare l'archiviazione della macchina virtuale da un disco locale a un altro, oppure verso una chiavetta USB o a un file remoto condiviso senza che dobbiate fermare la vostra VM.

Un'altra funzione è la capacità di scattare istantanee di una macchina virtuale mentre è attiva. Questo vi permette di andare indietro nel tempo nella storia della VM in caso di problemi. Non tutto però è rosa e fiori. Caratteristiche o applicazioni che dipendono da hardware specifico non funzionano bene in una VM. Ad esempio Windows BitLocker e Measured Boot, che si affidano a un modulo TPM (Trusted Platform Module), potrebbero non funzionare correttamente. Tra i possibili problemi troviamo anche giochi e applicazioni che richiedono calcoli della GPU o una bassa latenza.