Windows e ARM, in gioco c'è il futuro dei computer

Il futuro Windows sarà compatibile con le architetture ARM. L'annuncio di Microsoft ha diverse implicazioni sul mercato, non solo dei tablet, ma anche quello dei computer tradizionali.

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a cura di Manolo De Agostini

La compatibilità del futuro Windows con le architetture ARM ha fatto molto scalpore (Windows 8 compatibile con i SoC ARM, rivoluzione), non solo perché aprirà il mercato anche a una CPU Nvidia (Denver, ARM e GPU integrata: Nvidia si è fatta la CPU), ma perché coinvolgerà le tre aziende che da sempre hanno dettato (o hanno iniziato a dettare), volenti o nolenti, l'evoluzione tecnologica: Microsoft, Intel e ARM. La decisione di Microsoft ha dato il via ad alcune dichiarazioni e offre il fianco ad alcune considerazioni.

ARM è quella che da questo annuncio sembrerebbe aver solo da guadagnare: si aprono nuovi mercati per le architetture a cui sta lavorando e quindi più spazio per i clienti attuali e quelli potenziali. L'azienda, lo ricordiamo, non produce in prima persona ma concede le architetture in licenza. Di certo per ARM si prospetta una sfida interessante: riuscirà a realizzare architetture potenti per il settore PC - adeguate per netbook e nettop - capaci di mantenere il vantaggio sui consumi che tipicamente le contraddistingue? Prima di tutto bisognerà vedere se ARM coglierà la sfida, anche se il progetto "Denver" di Nvidia parrebbe andare in quella direzione.

Secondo Tudor Brown, cofondatore di ARM, la compatibilità di Windows con le proprie architetture è un passo che Microsoft ha dovuto compiere per sperare di trovare spazio nel settore dei tablet. "Microsoft ha bisogno di ARM per avere delle possibilità da giocare in questo settore. Con Microsoft, per diverso tempo è stata più una questione di quando, non di se, ma è finalmente giunta l'ora".

L'annuncio fatto al CES ci ha anche consentito finalmente di capire la direzione - giusta o sbagliata lo dirà il tempo - intrapresa dalla casa di Redmond sul fronte dei tablet: no a Windows Phone, sì a Windows. Una decisione che è l'esatto opposto di quella di Apple e, per ora, anche di Google. Le due rivali del colosso di Redmond hanno scelto di usare un sistema operativo per smartphone. Microsoft ha invece deciso di far evolvere il suo prodotto per desktop in qualcosa di polifunzionale. Una base comune per differenti dispositivi, distinti probabilmente dall'interfaccia.

L'effetto collaterale di questo annuncio prende in pieno anche Intel e AMD: si prospettano nuovi e temibili concorrenti per le due aziende. Parliamo di Nvidia, ma anche di Samsung, Texas Instruments, Qualcomm, Marvell e altre realtà che realizzano chip ARM. La compatibilità con Windows offre a queste aziende la possibilità di entrare nel settore dei computer (nettop e netbook, inizialmente) con il sistema operativo con cui le persone hanno maggiore familiarità, proprio ciò che è mancato ai netbook con chip ARM che hanno provato a far capolino, senza successo, l'anno passato.

Nonostante la portata dell'annuncio, Intel non ha fatto una piega. Paul Otellini, amministratore delegato di Intel, ha dichiarato che Windows 8 è una grande opportunità per la sua azienda di entrare in nuovi settori. Nessun accenno di sfida o paura verso le architetture ARM, solo indifferenza. Una risposta un po' di circostanza, volta a nascondere eventuali preoccupazioni che, per noi, devono esserci. Intel domina nel settore dei PC e lo farà probabilmente per ancora diversi anni, ma l'ingresso di più aziende nell'industria porta a nuove sfide che certamente sarebbe un peccato mortale sottovalutare.

Più interessante la risposta di Tom Kilroy, dirigente dell'azienda, che ha rivelato come Intel e altre aziende abbiano fatto pressioni su Microsoft affinché realizzasse un sistema operativo per tablet. Il sentore è che, alla fine, Microsoft non abbia fatto la scelta che si sarebbe aspettata Intel. Windows, seppur probabilmente solo dal 2012/2013, non sarà più un'esclusiva del settore x86 e solo questo servirà a smuovere il mercato.

Rimangono altre domande in sospeso, che riguardano questa volta Microsoft: è scesa in campo nel momento giusto nel settore dei tablet o ha aspettato troppo? È saggio puntare su un sistema operativo unico per più prodotti, con fattori di forma e usi differenti? Da quel che si dice il mercato tablet ha un grande potenziale e c'è ampio spazio per tutti. Con il prossimo Windows atteso nel 2012 (secondo voci di corridoio), Microsoft ha tutto il tempo per far giocarsela con Apple, per ora dominatrice del settore, e Google.

Alla seconda domanda è più complicato rispondere: non conosciamo il sistema operativo, che potrebbe rivelarsi inadatto. Tuttavia Microsoft ha scelto la strada di chi vede nei sistemi operativi per smartphone una scelta inadatta per i tablet. Se vogliamo anche Google si sta avvicinando a questa idea, infatti con Honeycomb ha deciso di rivedere Android in maniera radicale, cercando di renderlo più adatto al prodotto su cui gira. E non è da escludere, come un po' da tutti professato, che in futuro Android e Chrome OS finiscano per unirsi in un'unica soluzione.

C'è anche l'incognita del porting: come funzionerà il futuro Window sulle architetture ARM? Microsoft ha sempre lavorato principalmente con l'architettura x86, il "porting" potrebbe quindi rivelarsi più difficoltoso del previsto e prestazionalmente non convincente. Il pericolo c'è, anche se speriamo sia molto remoto.

Insomma, un annuncio può davvero cambiare il corso dei prossimi 10 anni della storia dei computer. Si prospetta una competizione serrata, come mai prima.