Windows e ARM, Intel straparla e Microsoft sbotta

Microsoft ha definito le affermazioni di Intel sullo sviluppo di Windows per sistemi ARM inaccurate. Non è chiaro a cosa si riferisca la casa di Redmond, ma è chiaro che le parole di Intel non sono piaciute.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel racconta frottole, almeno secondo Microsoft. La casa di Redmond ha voluto dire la sua sulle parole di Renee James, vicepresidente senior di Intel, che ieri ha dichiarato che Microsoft presenterà quattro versioni di Windows per altrettanti sistemi ARM.

Secondo l'azienda di Santa Clara i problemi sono due. Il primo è che le applicazioni sviluppate per una piattaforma ARM non saranno compatibili con le altre dedicate ai vari SoC ARM. Il secondo è che non esisterà alcuna retrocompabilità con gli attuali software che girano sulle versioni Windows dedicate ai processori x86 di Intel e AMD.

Steven Sinofsky, presidente della divisione Windows e Windows Live, non avrebbe gradito le parole di Intel sul futuro sistema operativo e quindi dai vertici dell'azienda è arrivata una pronta dichiarazione in merito.

"Le parole pronunciate da Intel durante l'Investor Meeting sui piani di Microsoft per la prossima versione di Windows sono inaccurate e sfortunatamente fuorvianti. Fin dalle prime dimostrazioni di Windows sui SoC, siamo stati chiari circa i nostri obiettivi e abbiamo enfatizzato il fatto che siamo in uno stadio di dimostrazione della tecnologia. In quanto tale, non abbiamo ulteriori dettagli o informazioni in questo momento".

Leggendo queste poche righe emerge un fatto sostanziale: Microsoft non ha smentito completamente Intel, ma ha solamente dichiarato che le informazioni riportate sono "inaccurate". Al momento è difficile dire quale sia la parte non corretta del discorso. Potrebbe esserci una sola versione di Windows per dispositivi ARM, ma anche più di quattro. Oppure Microsoft si riferisce genericamente al tema della compatibilità con le applicazioni?

Non lo sappiamo, ma speriamo si faccia luce al più presto, specie sul tema dell'incompatibilità delle applicazioni tra le (presunte) differenti versioni di Windows per chip ARM. A tal proposito ipotizziamo (anzi speriamo) che in Intel l'abbia un po' sparata grossa, forse per ridurre le attese sull'ingresso dell'architettura avversaria nel mondo dei PC.

Se non fosse così ci troveremmo davanti a un "vero incubo", e  a un clamoroso autogol per Steve Ballmer e compagni. Attendiamo perciò nuove informazioni - che forse arriveranno a settembre, quando Microsoft terrà un incontro con gli sviluppatori - prima di esprimere giudizi definitivi.