Wireless, i segreti della tecnologia che non si vede

Cerchiamo di capire meglio le soluzioni adottate per migliorare le tecnologie di comunicazione senza fili.

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a cura di Lorenzo Marchetti

Introduzione

Uno dei fattori che ha maggiormente contribuito alla diffusione della piattaforma Centrino è stato sicuramente il supporto nativo ai protocolli per la connessione wireless. Correva l'anno 2003 quando Intel sganciò questa vera e propria "bomba" nel segmento mobile e il successo che ne è scaturito è sotto gli occhi di tutti.

La piattaforma Centrino integra tre componenti chiave: la CPU, il chipset e una scheda wireless integrata. Il tutto volto ad una estrema razionalizzazione del consumo energetico, pur mantenendo prestazioni spinte e ingombri ridotti.

Solitamente, quando si parla di Centrino o più in generale di piattaforme votate all'uso notebook, si fa riferimento alle prestazioni in termini di performance per watt del solo comparto processore/chipset e, al limite, quando presente, della GPU integrata.

Eppure, a ben pensarci, il successo del logo Centrino è stato in parte anche legato alle prestazioni wireless, che all'epoca erano di tutto rispetto, anche se inferiori a soluzioni con schede dedicate che andavano inserite in appositi vani PCMCIA dei computer portatili.

Era indubbia la comodità di potersi connettere all'hot spot domestico o dell'aeroporto senza portarsi dietro una scomoda scheda da inserire nel portatile. I driver di queste schede dovevano essere installati a parte, magari caricandoli da CD-ROM, mentre se il modulo wireless era integrato nella scheda madre del portatile, come nella piattaforma Centrino, bastava ritirare il notebook dal negoziante per averlo pronto per connettersi a internet una volta a casa.

Nel 2003 Centrino supportava le modalità di connessione wireless 802/11 a, b e, con un opportuno upgrade, anche g. Tradotto in throughput, significava poter scaricare idealmente a velocità, con i protocolli b e g, rispettivamente pari a 11 e 54 Mbit/s.

Notare che abbiamo scritto "idealmente". Già, perché non c'è niente più aleatorio di un canale wireless con un numero variabile di utenti connessi che si parlano sfruttando la stessa risorsa fisica, il canale radio, soggetto ad interferenze di ogni tipo.

Idealmente in questo caso significa: nessuna collisione fra utenti che accedono al medesimo canale, qualità eccellente del segnale in ricezione, nessuna interferenza radio nel canale dovuta ad altri dispositivi, quali cordless, Bluetooth, motori elettrici e in genere a qualsiasi dispositivo che riversa rumore elettromagnetico nel canale di comunicazione.