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a cura di Lorenzo Renzetti

L'ufficializzazione del WPA3 da parte della Wi-Fi Alliance ha suscitato discussione circa il riutilizzo dei vecchi router e dispositivi. Sembravano non essere compatibili con il nuovo standard di crittografia. E invece, proprio grazie alla certificazione WPA3, si può ancora ben sperare.

La certificazione WPA3-Personal prevede infatti solo una delle quattro caratteristiche principali che differenziano WPA3 da WPA2 (evidenziate a Gennaio nell'annuncio della Wi-Fi Alliance), ovvero il sistema di autenticazione SAE (Simultaneous Authentication of Equals). Questo nuovo processo di autenticazione garantisce una protezione efficace dall'attacco KRACK e dagli attacchi di brute-force.

WPA3 autenticazione

La tecnologia SAE non richiede tuttavia elevati requisiti hardware, dal momento che interviene solo a livello di autenticazione (AP-STA authentication process). Insomma, non servono CPU potenti per supportare una rete WiFi con WPA3. Proprio per questo motivo, sembra che la maggior parte dei router e dei dispositivi che attualmente supportano WPA2 possano supportare WPA3 in futuro. Ovviamente, la decisione di aggiornare il firmware del dispositivo per renderlo compatibile con il protocollo WPA3 spetta ai produttori. Da non dimenticarsi, però, che esistono anche firmware custom tipo DD-WRT, Tomato e altri, i quali, appunto, potrebbero supportarlo.

Al momento, non ci sono ancora certezze in merito alla retrocompatibilità del WPA3. Di sicuro, però, la sua certificazione fa ancora ben sperare coloro che, ad esempio, hanno acquistato un router da poco tempo e non hanno alcuna intenzione di cambiarlo (giustamente).