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a cura di Dario D'Elia

Il 2007 sarà ricordato come l’anno della console-mania. Già, perché poco dopo il lancio europeo della nuova Sony Playstation 3 – e di conseguenza il completamento della roadmap distributiva globale – Microsoft rinnoverà la sua sfida con Xbox 360 2.0. A distanza di un anno è ormai certo un leggero upgrade dagli effetti certamente curiosi. Chartered Semiconductor, l’azienda di Singapore che si occupa della produzione delle CPU Xbox 360, ha annunciato la migrazione produttiva allo standard 65 nanometri – decisamente più "performante" rispetto all’attuale 90 nanometri.

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Ufficialmente non è ancora chiaro quale saranno i reali benefici, ma i tecnici orientali sono convinti che si potranno ottenere ottimi risultati nel campo della riduzione dei consumi e delle temperature di esercizio. L’unica certezza è che Microsoft potrà godere di una notevole riduzione dei costi, dato che da ogni wafer Silicon-on-Insulator (SOI) potranno essere realizzati più chip.

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A questo punto l’azienda statunitense sarà costretta a difficili equilibrismi per convincere i suoi vecchi clienti che le performance velocistiche rimarranno invariate. Chartered Semiconductor, però, sta già remando contro perché nel suo comunicato ufficiale riferisce che sarà evidente un leggero incremento delle prestazioni nell’utilizzo del software.

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Gli addetti ai lavori si stanno già interrogando su cosa realmente si nasconda dietro a questa operazione. Il reststyling dei chip, infatti, potrebbe riguardare qualche altro elemento integrato. La sola miniaturizzazione, infatti, potrebbe essere considerata un investimento ingiustificato. Le speculazioni già impazzano…