XFX RX 460 Heatsink Edition
La scheda è ben congeniata, ma soffre per via del suo dissipatore. Quelle alette orientate in orizzontale escludono virtualmente l'autoconvenzione.
Consigliamo a XFX di usare un dissipatore più grande; una riduzione della frequenza a 1000 MHz potrebbe non rendere felice il comparto marketing, ma favorirebbe una tensione inferiore e permetterebbe ai consumi di scendere sotto i 50 watt.
La RX 460 Heatsink Edition non è troppo più costosa dei prodotti basati sulla stessa GPU ma raffreddati attivamente. Con un po' di esperienza potete mettere una ventola da 92 o 120 mm ultrasilenziosa sopra la scheda per migliorarne il comportamento, anche se ciò invaliderebbe l'acquisto di una scheda passiva.
Palit GTX 1050 Ti KalmX
La soluzione di Palit è decisamente più veloce nei nostri benchmark, ma le temperature di memoria salgono troppo. Potete acquistare a meno schede video con raffreddamento attivo senza che le vostre orecchie ne risentano.
La GTX 1050 Ti KalmX necessita di un aiuto da parte di una ventola del case a causa della memoria, altrimenti avrebbe potuto farne a meno. Forse si potrebbe risolvere il problema con dei pad termici, ma crediamo sia meglio spendere dei soldi per ottimizzare una scheda con raffreddamento attivo piuttosto che concentrarsi sulla soluzione passiva.
Conclusioni
Se avete almeno una ventola in grado di spingere un po' di aria nel case, una scheda passiva potrebbe sembrare una buona idea. La Palit GTX 1050 Ti potrebbe essere la scelta giusta a causa del miglior dissipatore e il controllo più preciso del GPU Boost.
Purtroppo le due schede non mantengono le attese. Incoraggiamo i produttori a testare e ottimizzare i loro prodotti in condizioni reali. Solo così potranno scovare i problemi anzitempo. Sconsigliamo di non comprare una di queste due schede. Qualsiasi alternativa con un buon raffreddamento attivo rappresenta un acquisto migliore.