XMG avverte di possibili ritardi nella disponibilità di laptop da gaming

Un fornitore ha emesso un comunicato stampa in cui spiega che la situazione attuale riguardante la disponibilità di hardware è lontana dal migliorare.

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a cura di Mattia Matturro

Che gli ultimi mesi non siano i migliori per quanto riguarda la tecnologia è ormai cosa nota. Tra problemi nelle catene di approvvigionamento, crisi dei semi conduttori con conseguente scarsa disponibilità dei chip e la pandemia da Covid-19 a cui bisogna aggiungere l'ondata di bot e scalper, riuscire ad acquistare o aggiornare un computer, soprattutto cercando di contenere i costi, è diventata un’impresa assai complicata e che richiede inoltre anche una certa pazienza nell’attendere di trovare un determinato hardware ad un prezzo “normale", destreggiandosi tra vari siti online che di tanto in tanto propongono rifornimenti seppur con disponibilità di pezzi molto limitate.

La situazione tuttavia sembra essere lontana dal migliorare, almeno stando a quanto dichiarato dal fornitore tedesco Schenker, proprietario del marchio XMG che si occupa di vendita di computer gaming di fascia alta. In un recente comunicato stampa Tom Fichtner, Senior Product Developer XMG presso la sede di Taiwan, ha detto che “al momento stiamo ricevendo aggiornamenti quotidiani dai nostri partner e fornitori in merito al rinvio delle date di consegna. A volte questi ritardi ammontano a diverse settimane. Sebbene siamo stati in grado di presentare il nostro nuovo XMG NEO 15 (E22) con raffreddamento a liquido OASIS all'inizio dell'anno e prevediamo ulteriore disponibilità da metà marzo, altri laptop come il nuovo XMG FUSION 16 o la serie XMG PRO rivista con le CPU Intel Core di 12a generazione sono ancora in attesa. Al momento, non è chiaro né quando saranno disponibili, né a quale prezzo, perché la crescente carenza di componenti e l'aumento dei costi logistici rendono difficile determinare i prezzi finali e una pianificazione anticipata”.

A peggiorare la situazione ci ha pensato un focolaio di variante Omicron verificatosi a Suzhou, in Cina, che ha portato alcune aziende a chiudere temporaneamente, mentre altre proseguono i lavori ma a personale ridotto. Questi rallentamenti non fanno altro che ritardare ulteriormente la produzione, con conseguenze inevitabili sulla disponibilità finale dei prodotti. Oltre a questo si aggiunge anche la limitazione che sta subendo il sistema dei trasporti, che porta a rallentamenti nella consegna dei prodotti e ad un aumento dei costi di trasporto che si riflette poi sul prezzo finale dei prodotti.

Stando a Schenker i prezzi, specialmente di prodotti completi come i laptop, sono destinati ad aumentare ancora. I produttori più grossi come HP, Lenovo e Dell potrebbero subire meno tali problematiche, avendo a disposizione più risorse per accaparrarsi maggiori quantità di componenti, aiutandoli ad affrontare meglio la situazione mentre i produttori più piccoli subiranno maggiormente la mancanza di componenti.