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Climatizzatori | I migliori del 2023

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Climatizzatori | I migliori del 2023

di Dario De Vita lunedì 13 Marzo 2023 14:00
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Abbiamo aggiornato la guida arricchendo la seconda parte dell’articolo con nuove informazioni, come la cifra minima che bisognerebbe spendere per un buon climatizzatore, dettagli su chi dovrebbe installare questo elettrodomestico e approfondimenti relativi al liquido refrigerante.

I climatizzatori sono elettrodomestici utili sia in estate che in inverno, grazie alla presenza di una pompa di calore. La loro funzione è quella di regolare la temperatura ambiente, consentendoci di rimanere al caldo durante la stagione invernale e al fresco durante i mesi più caldi. Tante famiglie si affidano al climatizzatore per difendersi dalle alte o basse temperature e, come tutti gli elettrodomestici, dovranno prima o poi essere sostituiti, a causa dell’usura dei vari componenti.

Leggi anche: Condizionatori portatili | I migliori del 2023

Acquistare un climatizzatore non è complicato, come invece lo è l’installazione, che necessita di un tecnico specializzato, il quale dovrà montare l’apparecchiatura sia interna che esterna. Difficile potrebbe rivelarsi anche la scelta del modello da acquistare. Non tutti i venditori, infatti, sono disposti a proporvi il modello più adatto a voi, quanto piuttosto cercano di vendervi il climatizzatore che più gli conviene, spesso propinandovi modelli vecchi e poco efficienti a livello energetico. Ecco perché è consigliato effettuare delle ricerche per capire quali sono i migliori climatizzatori, in modo da informarsi con calma sulle diverse caratteristiche del prodotto, confrontare le varie opinioni e recensioni, oltre ad avere forse la possibilità di valutare molti più modelli rispetto al classico negoziante di fiducia.

Questo articolo ha l’obbiettivo di venirvi in contro, consigliandovi non solo quali climatizzatori conviene acquistare a seconda della fascia di prezzo, ma anche dandovi suggerimenti in merito a come utilizzare correttamente questo elettrodomestico e i fattori da valutare prima dell’acquisto. La parte relativa agli approfondimenti la troverete a fine articolo, dopo la nostra selezione prodotti, che è stata fatta tenendo in considerazione i climatizzatori fissi, in modo da darvi la certezza di acquistare solo soluzioni valide, efficienti e moderne.


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I migliori climatizzatori

  • HiSense CF35MR04
  • Daikin Comfora
  • Samsung WindFree Avant
  • Mitsubishi MSZ-LN
  • LG Libero Smart S24ET.NSK

migliori climatizzatori hero image

HiSense CF35MR04

HiSense CF35MR04
Tra i migliori climatizzatori c’è sicuramente questa soluzione di HiSense, marchio apprezzato per l’ottimo rapporto qualità/prezzo. Questo modello vanta prestazioni di tutto rispetto, pur non essendo troppo costoso. Dotato di 12.000 BTU, HiSense CF35MR04 saprà offrire un clima ideale in stanze fino a 50 metri quadrati. Il raggiungimento della temperatura prefissata avverrà in tempi brevi, anche se la differenza con quella esterna dovesse essere alta. Essendo smart, il climatizzatore potrà essere comandato anche da remoto tramite smartphone con il semplice ausilio di una connessione internet. Scaricando poi la skill di Alexa, potrete controllarlo anche tramite voce, modificando la temperatura e le modalità senza ricorrere al telecomando. HiSense CF35MR04, inoltre, permette di direzionare il flusso d’aria in base alle esigenze, con la possibilità di indirizzare il flusso anche verso ai lati, diminuendo la fuoriuscita nella parte centrale. Un climatizzatore moderno dunque, a cui non manca un buon trattamento antibatterico, proveniente da un rivestimento idrofilo che consente la rimozione di microorganismi e polvere

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Daikin Comfora

Daikin Comfora
Non dovrebbe sorprendere la presenza di una soluzione Daikin, dato che è un brand conosciutissimo e tra i più affidabili della categoria. Tra i vari modelli disponibili abbiamo scelto di menzionare il Comfora, tra le migliori serie del noto produttore. I BTU sono 9.000, quindi è perfetto per stanze medie. Tantissime le funzioni, tra cui spicca la modalità comfort, che modifica l’angolo di uscita dell’aria, in modo che questa non venga soffiata direttamente sulle persone. Da segnare poi il filtro deodorizzante all’apatite di titanio e l’estrema silenziosità dell’unità interna, oltre al supporto dei comandi vocali.

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Samsung WindFree Avant

Samsung WindFree Avant
Tra i migliori produttori di climatizzatori non manca Samsung e lo fa con la serie WindFree, tra le più tecnologiche del produttore coreano. Con i suoi 12.000 BTU (disponibili anche in diversi kW), il modello Avant si piazza in una via di mezzo. Possiede anzitutto di una filtrazione avanzata, è smart e integra i comandi di intelligenza artificiale per Alexa e Assistant, a cui si aggiunge anche Samsung Bixby. La parte interna è studiata per eliminare i fastidiosi getti d’aria diretti, inviando quindi il flusso in maniera uniforme nell’ambiente. Samsung WindFree Avant sa essere veramente smart se si attiva la modalità AI Auto Comfort, che regola automaticamente le impostazioni per mantenere le condizioni ottimali da voi richieste. Il sistema di filtrazione di questo modello, che Samsung chiama Tri-Care, è composto da un filtro ad alta densità che blocca le particelle di polvere più grandi, le fibre e i peli di animali. Il rivestimento in zeolite aiuta a catturare ancora meglio le polveri sottili, per una climatizzazione pulita ed efficiente.

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Mitsubishi MSZ-LN

Mitsubishi Kirigamine LN MSZ-LN35
Se oltre alle prestazioni cercate un climatizzatore che pone grandi attenzione anche al design, allora il Mitsubishi Kirigamine LN MSZ-LN35 farà al caso vostro. Questo modello, infatti, presenta uno stile rivoluzionario, con un design lineare ma di grande eleganza. Il produttore si è concentrato così tanto sul design da produrlo in diverse colorazioni, con tonalità cromatiche tendenti al bianco, al rosso e al nero. Un concentrato di tecnologia, a partire dal rivoluzionario doppio deflettore, studiato per offrire una distribuzione dell’aria ottimale. Oltre alle tipiche funzioni di un climatizzatore, qui potrete scegliere se direzionare i flussi d’aria in uscita dal lato destro e sinistro dell’unità. Inoltre, questo modello vanta il Wi-Fi integrato, il che vuol dire che potrete comandarlo da remoto senza l’ausilio di accessori esterni.

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LG Libero Smart S24ET.NSK

LG Libero Smart S24ET.NSK
Se vi serve una soluzione per i grandi ambienti, allora consigliamo di puntare su questo modello di LG, che vanta la bellezza di 24.000 BTU, che lo colloca tra i climatizzatori più prestanti in assoluto. Il prezzo è importante, ma l’efficienza e le tecnologie ci sono tutte, incluse il Wi-Fi integrato. Inoltre, questo specifico modello è compatibile con Google Home, il che lo rende uno dei pochi comandabile anche vocalmente. Tramite i comandi vocali potrete accedere a funzioni come accensione, spegnimento, regolazione della temperatura, regolazione della ventilazione e molto altro. Insomma, un climatizzatore perfetto per le esigenze più complesse, a cui non manca veramente nulla.

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Come scegliere il climatizzatore

Acquistare il giusto climatizzatore per il proprio ambiente è fondamentale per il corretto raffreddamento o riscaldamento della casa. Ecco perché bisogna tenere conto di diversi fattori durante l’acquisto, analizzando aspetti come BTU, funzioni, consumi e impatto ambientale. Scopriamo di seguito ognuno di questi aspetti in modo da avere le idee chiare sul modello perfetto da acquistare.

Quanti BTU deve avere il climatizzatore?

La prima caratteristica su cui focalizzarsi è sicuramente il British Thermal Unit, quasi sempre riportato come BTU nelle varie descrizioni dei prodotti. Il BTU è l’unità di misura dell’energia usata negli Stati Uniti, e ripresa un po’ dappertutto, e indica la quantità di calore per innalzare di 1°F la temperatura di una libbra d’acqua in determinate condizioni iniziali. Un numero alto di BTU indica che il climatizzatore è potente, ma questo valore non garantisce che l’elettrodomestico si adatterà al vostro ambiente. Se si installa un climatizzatore con un BTU superiore al necessario, l’unità potrebbe raffreddarsi troppo rapidamente, spegnendosi e riaccendendosi in continuazione per mantenere la temperatura desiderata. A causa di ciò, il compressore del climatizzatore si sovraccaricherà e, se ciò accade spesso, la sua vita è destinata ad essere breve. Questo vale per qualsiasi tipo di climatizzatore o condizionatore, inclusi quelli portatili.

D’altro canto, pochi BTU impediranno al climatizzatore di raggiungere il livello di comfort desiderato. Il carico termico, infatti, sarà troppo per l’unità che sarà costretta a funzionare continuamente, senza mai raggiungere il livello di temperatura impostato. Anche in questo caso, il ciclo di vita del prodotto si accorcerebbe in maniera evidente, motivo per cui è importante prestare attenzione a questo valore, che si trova sempre tra le caratteristiche principali. Come fare quindi per conoscere il modello adatto al proprio ambiente? Di seguito vi elenchiamo i valori universali, attraverso i quali riuscirete a schiarirvi le idee.

14 mq 5.000 BTU 51 mq 12.000 BTU
23 mq 6.000 BTU 65 mq 14.000 BTU
28 mq 7.000 BTU 92 mq 18.000 BTU
32 mq 8.000 BTU 111 mq 21.000 BTU
37 mq 9.000 BTU 130 mq 23.000 BTU
42 mq 10.000 BTU 148 mq 25.000 BTU

Prima di passare oltre è importante valutare anche il tipo di ambiente in cui si intende piazzare il climatizzatore. Se ad esempio la vostra casa ha un secondo piano e quest’ultimo tende ad essere più caldo rispetto al piano terra, dovreste calcolare un 10% di potenza aggiuntiva. In altre parole, dovreste optare per un BTU leggermente superiore a quello riportato nella tabella precedente, in rapporto ai metri quadri. Il discorso è inverso se il vostro ambiente è esposto a tante ombre e a poche luci solari. In questo caso conviene sottrarre il 10% sul valore universale, nonostante sia consigliato optare sempre per un BTU più alto.

Anche il numero di persone presenti in casa potrebbe influire sulla scelta del climatizzatore. Se la famiglia è numerosa, è consigliato infatti aggiungere un migliaio di BTU a quelli che servirebbero in un normale nucleo famigliare. Il discorso diventa ancora più complesso per gli ambienti in cui la cucina e il soggiorno si trovano in uno spazio aperto senza porte. In tal caso, dovreste calcolare i metri quadrati di tutto il perimetro della stanza e scegliere il giusto climatizzatore per avere la certezza che raffreddi e riscaldi senza difficoltà.

Quanti Split installare? Mono, Dual o Trial?

Dopo aver analizzato i BTU, si dovrebbe tenere conto degli split del climatizzatore. Lo split non è altro che il numero delle unità interne collegabili a quella esterna. La stragrande maggioranza dei modelli sono mono split, cioè caratterizzati da una singola unità interna. Negli ambienti di grandi dimensioni, dove servono tanti BTU e dove c’è l’esigenza di raffreddare e riscaldare numerose stanze, si dovrebbero prendere in considerazione le soluzioni dual split e trial split, ma ciò non sempre è possibile a causa delle strutture architettoniche che, quasi sempre, consentono l’installazione solo di modelli mono split. Tuttavia, quest’ultimi si rivelano i più convenienti economicamente, sia per quanto riguarda il costo di ogni singolo elettrodomestico, sia per quanto concerne la spesa dell’installazione.

Spesso e volentieri conviene acquistare 2 o 3 climatizzatori dalle caratteristiche discrete piuttosto che un singolo modello da oltre 12.000 BTU, il cui prezzo può superare la soglia dei 1.000€. La scelta finale dipende ovviamente dalle vostre esigenze. Se avete la necessità di un climatizzatore in una stanza specifica, allora potete fare a meno del multisplit e puntare magari su un modello mono split ma molto efficiente. Se avete bisogno che il climatizzatore faccia il suo in più stanze, a quel punto vale il discorso inverso e sarebbe meglio puntare sull’installazione di più modelli sparsi nella casa che, seppur meno prestazionali, offriranno un riscaldamento/raffreddamento più uniforme.

Tecnologia On/Off e inverter

I climatizzatori si basano su due tipi di tecnologie, la On/Off e la Inverter. Le differenze tra le due sono semplici da capire e di seguito vi spieghiamo perché è meglio puntare su una piuttosto che l’altra. I modelli On/Off hanno la caratteristica di spegnersi dopo aver raggiunto la temperatura prefissata, per poi riattivarsi quando i sensori notano che la temperatura ambiente è cambiata. Seppur in modo leggero e per un tempo limitato, lo spegnimento del climatizzatore provoca un’oscillazione della temperatura e, di conseguenza, si rivela poco uniforme nel rispettare i gradi che avete impostato tramite il telecomando. Inoltre, questo metodo di funzionamento aumenta il consumo di energia, dato che il compressore del climatizzatore dovrà riavviarsi ogni volta che la temperatura cambia.

Tutto questo non avviene con i modelli Inverter, dal momento che sono progettati per erogare la potenza in forma continua senza il tipico “Start & Stop”. Oltre a una migliore uniformità della temperatura ambiente, la tecnologia Inverter permette anche di risparmiare energia, motivo per cui consigliamo di optare su un modello dotato di queste peculiarità. Oggi come oggi, i prezzi dei climatizzatori Inverter sono quasi paragonabili a quelli On/Off, quindi non ci sono motivi validi per acquistare un modello dotato di una tecnologia meno sofisticata, anche perché il risparmio lo si andrà poi a pagare in bolletta nel lungo periodo.

Quanto consumano i climatizzatori?

Il climatizzatore è tra gli apparecchi domestici più energivori, soprattutto durante i giorni più caldi, quando potrebbe consumare anche 3.000W all’ora. Come per ogni elettrodomestico, è possibile calcolare il consumo energetico basandosi sulle informazioni riportate sull’etichetta del prodotto. Queste informazioni sono quasi sempre espresse sotto forma di Kilowatt. Ogni KW equivale a 1.000W, quindi se ad esempio la vostra unità consuma 60W all’ora e la si tiene accesa per 60 ore, il consumo energetico sarà di 3,6 kW (60W x 60 ore). Si pensa che il climatizzatore venga fatto funzione dalle famiglie per circa 1.600 ore all’anno, che equivalgono a circa 4 ore al giorno e 132 ore al mese. Tuttavia, questo valore è diverso per ogni famiglia.

Se volete provare a calcolare quanto consuma il vostro climatizzatore, dovreste conoscere la tariffa elettrica del vostro fornitore espressa in kW/h. Come riportato pocanzi, il calcolo è semplice, dato che vi basterà moltiplicare i Watt del climatizzatore con le ore di utilizzo. Vale la pena notare però che i climatizzatori non rimangono sempre accesi, quindi dovreste tenere conto di ciò per avere un’idea precisa del consumo. La maggior parte dei modelli erogano la massima potenza per circa 15 minuti ogni paio d’ore, quindi il consumo energetico effettivo è la metà rispetto alla cifra da voi calcolata con la precedente moltiplicazione. Se ad esempio avete 15kW, dovete dividerlo per 2 e moltiplicare il valore per il costo della vostra elettricità. Ammettiamo che il vostro fornitore vi faccia pagare 0,10 centesimi per ogni kW, il vostro costo giornaliero sarà di 0,70 centesimi (7kW x 0,10).

Ovviamente un vecchio climatizzatore consumerà di più rispetto a un modello recente, ma una piccola parte della spesa la si deve attribuire anche alla revisione, che dovrebbe essere fatta ogni anno per evitare che l’elettrodomestico eroghi più potenza del necessario per mantenere la giusta temperatura ambiente. Un buon impatto sui consumi proviene anche dal tipo di unità che si è deciso di installare. Le soluzioni canalizzate, infatti, sono più energivore di quelle a split. Un modo semplice e rapido per capire l’efficienza di un climatizzatore è quello di leggere il valore SEER, più è alto e meglio è.

Che funzioni integrano i climatizzatori?

Sebbene i climatizzatori abbiano più o meno le stesse funzioni, occorre controllare la lista di quest’ultime nella descrizione del prodotto, soprattutto se vi accingete ad acquistare un modello costoso. In tal caso, sarebbe bene controllare che il climatizzatore abbia la possibilità di collegarsi alla vostra rete Wi-Fi domestica, cosicché possiate comandarlo da remoto. Ci sono due modi per connettere il climatizzatore a internet: con un controller esterno dedicato (spesso da acquistare a parte) oppure direttamente tramite un’apposita applicazione (se l’elettrodomestico dispone del Wi-Fi integrato). Ovviamente quest’ultima opzione è da preferire, in quanto si rivelerà la più comoda e semplice. Un modello di fascia alta dovrebbe avere inoltre le seguenti modalità:

  • Notte: perfetta per mantenere la temperatura costante durante le ore notturne e con una rumorosità minima;
  • Eco: spesso la più utilizzata, in quanto soddisfa la maggior parte delle esigenze e riduce al minimo il consumo di energia;
  • Turbo: utile per quando si vogliono ottenere risultati rapidi con la massima efficienza.

In base alla tipologia del climatizzatore, qualche modello potrebbe avere altre funzioni oltre a quelle citate poc’anzi. Ad ogni modo, queste non dovrebbero mai mancare, specialmente se si cerca un elettrodomestico in grado di svolgere bene il suo lavoro. In rari casi il climatizzatore potrebbe avere anche una funzione di autodiagnosi, utile per aiutarvi a capire da dove proviene un eventuale guasto. I modelli di ultima generazione, inoltre, sono soliti implementare ali basculanti, che permettono di regolare l’inclinazione dell’ala dalla quale fuoriesce il getto d’aria. Questa funzione è presente in realtà su tutti i climatizzatori, ma i modelli più recenti e di una certa qualità fanno sì che il movimento oscillatorio sia verticale e orizzontale, per assicurare che la circolazione di aria calda o fredda raggiunga ogni angolo della stanza.

Che sistema di filtraggio usano i climatizzatori?

Tutti i climatizzatori hanno un filtro antipolvere integrato ma, nei modelli più economici, quest’ultimo si rivela buono solo per intrappolare la polvere dall’aria mentre circola, impedendo di intasare il funzionamento interno. In altre parole l’effetto sulla qualità dell’aria sarà minimo e si limiterà a trattenere solo il fumo e particelle simili. Se il modello che andrete ad acquistare non dispone di filtri sofisticati, consigliamo di controllare le istruzioni su come accedere ai filtri del climatizzatore e alle informazioni in merito a ogni quanti mesi o anni pulirli. I filtri puliti consentono un flusso d’aria più semplice e aiutano il climatizzatore a funzionare in modo più fluido ed efficiente.

Come saprete, i filtri migliori sono gli HEPA, ma questi non possono essere montati sui climatizzatori perché hanno la caratteristica di funzionare solo a bassi livelli di flusso d’aria, ed ecco perché le soluzioni più sofisticate si affidano al PM2.5, che è comunque molto efficace contro le particelle di polvere più sottili. I modelli dotati di filtri antiallergici sono altrettanto buoni e migliori rispetto ai classici filtri reticolati. Il nostro consiglio, quindi, è quello di controllare attentamente il sistema di filtrazione del climatizzatore che state per acquistare. Se un modello da oltre 500€ dispone di un semplice filtro a carboni attivi, forse sarebbe il caso di scartarlo e di valutare un’altra proposta che abbia quanto meno un filtro antiallergico. Dopotutto tanti individui soffrono di allergie e non vorrete mica che il vostro climatizzatore peggiori le vostre condizioni di salute?

Che impatto ambientale hanno i climatizzatori?

I climatizzatori, si sa, hanno un notevole impatto sull’ambiente, oltre che sul consumo energetico. La maggior parte dei modelli attualmente presenti nelle famiglie non saranno più idonei a funzionare a partire dal 2025, quando scatterà il divieto di usare gas refrigeranti con GWP superiore a 750. Se state per acquistare un nuovo climatizzatore è consigliato quindi prendere in considerazione un modello che sarà in regola per i prossimi anni. Quest’ultimi devono avere il gas R32, che ha un GWP di 675.

Sostituire il gas refrigerante del vostro attuale climatizzatore con il più ecologico R32 è un’operazione sconsigliata, in quanto il gas andrà quasi sicuramente a danneggiare l’elettrodomestico, dal momento che è stato progettato per funzionare diversamente.

Cosa sono i climatizzatori monoblocco?

In alcuni ambienti potrebbe non essere possibile installare un climatizzatore tradizionale con unità esterna, per questioni architettoniche o urbanistiche. In queste situazioni, la soluzione potrebbe essere affidarsi a un climatizzatore monoblocco, che si caratterizza per la struttura a singola unità (solo quella interna). L’assenza dell’unità esterna non è l’unico elemento che contraddistingue questi modelli da quelli classici, dato che l’installazione deve avvenire per forza su una parete perimetrale, ossia quella che corrisponde con i confini dell’edificio. Rimane necessario fare uno o più fori nel muro per consentire all’aria prodotta dall’elettrodomestico di scaricarsi all’esterno. Per il resto, i climatizzatori monoblocco condividono la stessa tecnologia dei modelli più popolari, anche se va detto che tendono ad adattarsi meglio in ambienti piccoli.

Cos’è lo SCOP?

SCOP (Seasonal Coefficient of Performance) è un indice che misura l’efficienza energetica di un climatizzatore durante una stagione intera. Questo indice tiene conto sia della quantità di energia utilizzata per raffreddare o riscaldare l’ambiente, sia delle variazioni stagionali delle temperature esterne. In pratica indica quanto il climatizzatore è efficiente nel fornire comfort termico rispetto all’energia che consuma. Più alto è il valore, maggiore sarà l’efficienza del climatizzatore e quindi minori saranno i costi energetici. Lo SCOP viene espresso in una scala da 1 a 5, con 5 che rappresenta il massimo livello di efficienza. È importante notare che lo SCOP cambia a seconda del luogo in cui si abita. Sull’etichetta energetica, infatti, vengono riportati 3 valori relativi a quest’ultimo, contrassegnati da 3 colori diversi, abbinati da una cartina geografica europea, sulla quale si dovrà controllare il colore della propria zona e confrontarlo con il relativo SCOP. Come noterete, la parte meridionale dello Stivale è la più efficiente, mentre la zona nord-ovest dell’Europa è la meno efficiente.

Chi produce i migliori climatizzatori?

Daikin è sicuramente il brand più conosciuto in questo settore, nonché uno dei più specializzati nel trattamento dell’aria, sia per quanto concerne il raffreddamento che il riscaldamento. Oggi come oggi, tuttavia, anche le aziende più generaliste come Samsung, LG e Mitsubishi producono climatizzatori di ottimo livello, affidabili e con un occhio di riguardo alle esigenze ambientali. Sconsigliamo invece di acquistare modelli di marche poco note, non solo per una questione di prestazioni e di tecnologia implementata, ma anche per l’affidabilità e l’assistenza che, su questo genere di elettrodomestici, è molto importante.

Dove si montano i climatizzatori?

A prescindere che abbiate un modello entry level o di fascia alta, collocarlo nella posizione corretta è fondamentale per ottenere i migliori risultati, che si traducono in una temperatura omogenea in tutto l’ambiente. Il giusto posizionamento garantisce anche una miglior efficienza energetica, pertanto non sottovalutate questo fattore. Ciò detto, l’unità interna andrebbe montata al centro della parete e non più di 10 cm dal soffitto. È importante poi fare in modo che il flusso d’aria non arrivi direttamente su di noi. Ciò vale soprattutto in camera da letto, dove è più facile che il flusso d’aria venga sparato direttamente sul letto, provocando secchezza e cavo nasale. A tal riguardo, i climatizzatori dotati di sensori di movimento sono senza dubbio i più consigliati, poiché dirigono automaticamente il getto tenendo conto della presenza di persone in stanza.

Quanto spendere per un climatizzatore?

Risparmiare sul climatizzatore non è mai una buona idea perché, oltre a rischiare di acquistare un modello con una pessima classe energetica, si andrebbe a installare un modello potenzialmente non in grado di raffreddare o riscaldare l’ambiente, o di farlo dopo molti minuti dall’accensione, che si traduce in un ulteriore consumo di energia. Essendo tra gli elettrodomestici con il maggiore impatto sulla bolletta energetica, tenere conto della classe energetica è importante, soprattutto nel lungo periodo. Salvo danneggiamenti, infatti, il climatizzatore lo si terrà per numerosi anni, pertanto sarebbe una scelta poco saggia acquistare un modello ad alto consumo, i quali ovviamente non possono essere regolati, se non con un eventuale modalità Eco, che tuttavia andrebbe a compromettere le prestazioni.

Prima di decidere il budget da dedicargli, inoltre, bisogna accertarsi che il climatizzatore abbia la potenza adatta per il proprio ambiente, come riportato in uno dei primi paragrafi dedicati agli approfondimenti. Questo significa che qualora si avesse una casa grande, la spesa minima sarà ben maggiore di 300 euro, che di solito è la soglia minima per l’acquisto di un climatizzatore entry level da 9000 BTU. Ovviamente molto dipende anche dal numero di funzioni integrate nel climatizzatore, che ne aumentano il costo. Se sommiamo un eventuale ambiente di grosse dimensioni e magari la preferenza di acquistare un modello di fascia alta che consumi meno rispetto alla media, allora bisogna mettere in conto una spesa di almeno 700 euro. Se invece l’ambiente da riscaldare o rinfrescare è piccolo e vi interessa risparmiare il più possibile sul costo iniziale, sacrificando i consumi energetici sul lungo periodo, allora con circa 350 euro vi portate a casa un climatizzatore dalle buone prestazioni.

Posso installare il climatizzatore da solo?

Installare il climatizzatore a casa è un’operazione molto complessa, pertanto potreste tentare di fissarlo a parete solo se avete esperienza nel settore. Nella maggior parte dei casi è richiesto l’intervento di un tecnico specializzato e autorizzato, che si occuperà di installare sia l’unità interna che esterna. Oltre a collocarlo nel punto giusto, un eventuale tecnico esperto saprà poi maneggiare il liquido refrigerante.

Cos’è il liquido refrigerante?

Il liquido refrigerante è una sostanza chimica utilizzata nei sistemi di climatizzazione e refrigerazione per trasferire il calore da un ambiente a un altro. Il liquido refrigerante assorbe il calore dall’ambiente interno del climatizzatore, lo trasporta all’esterno e lo rilascia, rendendo l’aria interna più fresca.

In un sistema di climatizzazione, il liquido refrigerante circola attraverso un ciclo continuo che comprende un compressore, un condensatore, un evaporatore e un’unità di espansione. Quando il refrigerante viene compresso dal compressore, la sua temperatura aumenta e viene pompato attraverso il condensatore, dove il calore viene dissipato all’ambiente esterno. Successivamente, il refrigerante viene fatto passare attraverso l’evaporatore, dove assorbe il calore dall’ambiente interno e si raffredda. L’unità di espansione riduce la pressione del refrigerante, che lo fa tornare allo stato liquido e ripete il ciclo.

I liquidi refrigeranti più comuni sono composti chimici come il clorofluorocarburo (CFC) o l’idrofluorocarburo (HFC), anche se questi ultimi sono stati gradualmente sostituiti da sostanze più ecologiche, come i gas fluorurati a effetto serra ridotto (HFO).

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