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Un'antenna record mandata nello spazio, ecco cosa vedrà

Il satellite NISAR di NASA e ISRO dispiega con successo la sua antenna di 12 metri in orbita, pronto a monitorare ghiacciai, terremoti e altro.

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Avatar di Patrizio Coccia

a cura di Patrizio Coccia

Editor

Pubblicato il 20/08/2025 alle 14:16

La notizia in un minuto

  • La NASA ha dispiegato con successo la più grande antenna radar mai lanciata, del diametro di 12 metri, parte della missione NISAR sviluppata insieme all'agenzia spaziale indiana ISRO
  • Il satellite utilizza una tecnologia radar sintetica avanzata che simula un'antenna di 19 km, permettendo di monitorare movimenti delle calotte glaciali, deformazioni del terreno e cambiamenti forestali con precisione di frazioni di pollice
  • I dati raccolti rivoluzioneranno settori come gestione dei disastri naturali, agricoltura e monitoraggio infrastrutture, creando "film 3D" dei cambiamenti sulla superficie terrestre con risoluzione fino a 10 metri
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

La tecnologia radar più avanzata mai lanciata nello spazio ha raggiunto un traguardo importante: l’apertura di un’antenna gigantesca destinata a rivoluzionare il monitoraggio della Terra. Il riflettore della missione NISAR, sviluppata insieme da Stati Uniti e India, si è dispiegato con successo in orbita diciassette giorni dopo il lancio. Questo componente, grande quanto un autobus, è la chiave per osservare il pianeta con una precisione mai raggiunta prima.

Un gigante tecnologico si risveglia nello spazio

Il riflettore misura 12 metri di diametro e pesa 64 chilogrammi, il più grande mai aperto in una missione simile. La struttura, composta da montanti in materiale composito e da una rete metallica placcata in oro, era rimasta ripiegata come un ombrello fino al dispiegamento. Il processo, chiamato “bloom”, è iniziato il 15 agosto, quando piccoli dispositivi esplosivi hanno liberato l’assemblaggio. Dopo anni di progettazione, l’obiettivo è avviare la fase scientifica entro l’autunno.

NISAR porta in orbita una tecnologia che simula un’antenna radar lunga 19 chilometri grazie al sistema ad apertura sintetica (SAR). Funziona come una macchina fotografica: maggiore è l’apertura, più nitida l’immagine. Senza questo sistema i dati dallo spazio sarebbero troppo imprecisi. Per la prima volta, la missione unisce due radar: uno in banda L, capace di penetrare nuvole e foreste, e uno in banda S, sensibile a vegetazione e neve. Questa combinazione permetterà di monitorare i ghiacci, osservare deformazioni del terreno e studiare i cambiamenti degli ecosistemi con grande accuratezza.

Applicazioni che cambiano la vita quotidiana

Le applicazioni vanno oltre la ricerca. I dati aiuteranno le comunità a rafforzare le infrastrutture, prepararsi ai disastri e garantire sicurezza alimentare. Grazie a tecniche di confronto delle immagini, sarà possibile creare “film 3D” dei cambiamenti della superficie terrestre, con una risoluzione capace di distinguere dettagli fino a 10 metri.

Il successo di NISAR nasce da decenni di esperienza nello sviluppo radar, iniziata negli anni ’70 con Seasat e proseguita con Magellan. La collaborazione tra Stati Uniti e India è un esempio concreto di cooperazione internazionale. Lanciato il 30 luglio, NISAR mostra cosa si può ottenere quando i paesi uniscono le forze per innovare e proteggere il pianeta. I dati raccolti saranno un patrimonio prezioso per affrontare le sfide ambientali del futuro.

Fonte dell'articolo: www.sciencedaily.com

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