Cosa ha scoperto il rover cinese sul lato oscuro della Luna?

Analizzando con nuovi metodi i dati raccolti nel 2019 dal rover cinese yutu-2 che, per la prima volta ha esplorato il lato oscuro della Luna, sono state scoperte strutture geologiche prima sconosciute. In futuro sarà possibile comprendere meglio ciò che si trova sotto la superficie lunare.

Avatar di Alessandro Crea

a cura di Alessandro Crea

Nel 2019 il lander cinese Chang'e-4 e il suo rover Yutu-2 sono stati i primi oggetti umani atterrati sul lato più lontano della Luna, quello in ombra. Ciò ha segnato una pietra miliare nell'esplorazione planetaria, di uguale importanza per la missione Apollo 8 nel 1968, quando il lato più lontano della Luna fu visto dagli umani per la prima volta.

Per analizzare i dati acquisiti dal rover Yutu-2, che utilizzava il radar a penetrazione terrestre (GPR), è stato sviluppato uno strumento in grado di rilevare in modo molto più dettagliato gli strati sotto la superficie lunare di quanto non fosse mai stato fatto prima. Lo strumento è stato anche in grado di fornire informazioni su come si è evoluta la Luna.

Il lato più lontano della Luna è di grande importanza a causa delle sue interessanti formazioni geologiche, ma questo lato nascosto blocca anche tutto il rumore elettromagnetico dell'attività umana, rendendolo un luogo ideale per costruire radiotelescopi. Il GPR ha anche la capacità di recuperare informazioni significative riguardanti il tipo di suoli planetari e i loro strati sotterranei. Queste informazioni possono essere utilizzate per ottenere una visione dell'evoluzione geologica di un'area e persino valutare la sua stabilità strutturale per le future basi planetarie e stazioni di ricerca.

Nonostante i vantaggi del GPR, uno dei principali svantaggi è la sua incapacità di rilevare strati con confini lisci tra di loro. Ciò significa che le variazioni graduali da uno strato all'altro passano inosservate, dando la falsa impressione che il sottosuolo sia costituito da un blocco omogeneo, mentre in realtà può essere una struttura molto più complessa che rappresenta una storia geologica completamente diversa.

Grazie a un nuovo metodo di analisi però è stato possibile scoprire una struttura stratificata mai vista prima nei primi 10 metri della superficie lunare, che era stata intesa come un blocco omogeneo. Questa complessa struttura stratificata appena scoperta suggerisce che i piccoli crateri sono più importanti e potrebbero aver contribuito molto più di quanto si credesse in precedenza ai materiali depositati dagli attacchi dei meteoriti e all'evoluzione complessiva dei crateri lunari. Ciò significa che sarà possibile avere una comprensione più coerente della complessa storia geologica del nostro satellite, che consentirà di prevedere con maggiore precisione ciò che si trova sotto la superficie della Luna.