Nel cuore del Pantanal brasiliano, la più vasta zona umida di acqua dolce al mondo, si nasconde un fenomeno che sfida le aspettative degli scienziati: invece di fuggire dalle devastazioni degli incendi, i giaguari sembrano convergere verso un'area di studio che ospita già la più alta densità di popolazione di questi felini mai registrata. La scoperta, frutto di una ricerca condotta dalla Oregon State University, rivela come questa regione remota di 36.700 acri possa fungere da rifugio climatico, offrendo protezione durante eventi meteorologici estremi. L'area, accessibile solo via barca e distante cinque ore dal centro abitato più vicino, rappresenta un ecosistema unico dove i giaguari hanno sviluppato comportamenti straordinari che li distinguono dai loro simili.
Un ecosistema che riscrive le regole dei predatori
Charlotte Eriksson, ricercatrice post-dottorato presso l'Oregon State University, ha documentato un comportamento insolito per questi felini solitari. "La presenza di un grande carnivoro qui è così evidente che non ho mai visto nulla di simile", racconta la studiosa, che ha lavorato al progetto dal 2017. Durante le sue visite sul campo nel 2018 e 2021, Eriksson ha potuto osservare direttamente questa abbondanza: tracce di giaguari ovunque scendesse dalla barca, e addirittura un esemplare registrato dalle telecamere appena sette minuti dopo l'installazione di una di esse.
Ciò che rende questi giaguari davvero speciali è la loro dieta: a differenza dei loro simili che cacciano principalmente animali terrestri, questi felini si sono specializzati nella cattura di organismi acquatici, in particolare pesci e caimani. Questa adattamento alimentare ha prodotto un effetto a catena sorprendente: una maggiore tolleranza sociale che li porta a condividere lo spazio con altri giaguari, comportamento rarissimo per una specie notoriamente solitaria.
Quando il fuoco diventa un invito alla migrazione
Gli incendi del 2020, alimentati da siccità estrema, temperature record e attività umane, hanno bruciato oltre 11 milioni di acri di territorio, inclusa metà dell'area di studio. Si stima che questi roghi abbiano causato la perdita di 17 milioni di vertebrati. Tuttavia, l'analisi dei dati raccolti attraverso telecamere da campo e lo studio di quasi 175 campioni di escrementi di giaguaro ha rivelato un quadro inaspettato.
Lo studio, pubblicato su Global Change Biology, mostra come l'attività dei giaguari sia inizialmente diminuita dopo gli incendi, per poi riprendersi nel tempo con un significativo aumento dell'abbondanza e nascite di cuccioli un anno dopo il disastro. I giaguari residenti sono sopravvissuti mantenendo i loro territori, mentre un gran numero di giaguari immigrati è arrivato da altre aree, confermando il ruolo dell'area come rifugio climatico.
Il paradosso ecologico post-incendio
Contro ogni aspettativa, la ricchezza e l’abbondanza di mammiferi è aumentata durante tutto il periodo di studio. Un dato sorprendente, se si considera che gli incendi del 2020 avevano devastato metà dell’area e causato enormi perdite faunistiche. I ricercatori hanno scoperto che questo incremento non è stato causato direttamente dal fuoco, ma era già in atto a partire dal 2018, in coincidenza con periodi di siccità estrema.
Questo rende il risultato controintuitivo: invece di assistere a un crollo della biodiversità dopo il disastro, si è osservata una crescita, legata a mutamenti ambientali che hanno favorito nuove dinamiche ecologiche.
Un elemento chiave è la persistenza della dieta acquatica dei giaguari, anche in presenza di un maggior numero di prede terrestri. Questo comportamento contribuisce a ridurre la pressione predatoria sugli altri mammiferi, permettendo la coesistenza di un’eccezionale varietà di specie.
Lezioni per la conservazione globale
La natura remota e protetta di questa porzione del Pantanal brasiliano non è casuale: l'assenza di strade, sentieri o insediamenti umani nelle vicinanze, unita alla protezione federale, crea le condizioni ideali per questo santuario naturale. I ricercatori, che devono coprirsi completamente a causa dell'abbondanza di insetti pungenti, lavorano in condizioni estreme che testimoniano l'integrità dell'ecosistema.
Eriksson e i suoi colleghi mettono in guardia contro la generalizzazione dei loro risultati ad altre aree, sottolineando la natura unica di questa parte del Pantanal. Tuttavia, la ricerca evidenzia l'importanza cruciale di mantenere tali rifugi e implementare una gestione proattiva degli incendi per preservare questi ecosistemi eccezionali che potrebbero rivelarsi sempre più vitali in un mondo caratterizzato da eventi climatici estremi sempre più frequenti.