I mondi alieni sono abitabili? Lo sveleranno i loro minerali

L’analisi della composizione mineralogica dei sistemi solari alieni potrebbe rivelarci molte cose che ancora non sappiamo sulla loro eventuale vivibilità ed evoluzione, nonché sull’evoluzione della vita stessa nel cosmo.

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a cura di Alessandro Crea

C'è molto che non sappiamo sui pianeti al di fuori del Sistema Solare, ma siamo in grado di scrutare nelle loro viscere e questo ha suggerito che alcuni dei minerali di cui sono fatti non assomigliano ai minerali del Sistema Solare. Questi minerali sono così alieni, infatti, che gli scienziati hanno dovuto inventare nuovi termini per classificarli.

Il metodo per scoprire questi minerali è analizzare le atmosfere delle stelle nane bianche, che possono diventare "inquinate" da minerali provenienti da pianeti e asteroidi che sono stati inglobati dalle stelle. Le nane bianche sono ciò che accade a una stella come il Sole quando raggiunge la fine della sua vita, causando il collasso del suo nucleo in un oggetto ultra-denso che brilla intensamente. Nel frattempo, la sua parte esterna si espande attraverso il suo sistema solare come una vasta bolla di gas caldi.

Sorprendentemente, gli esopianeti possono sopravvivere a questo processo – ma le loro orbite possono cambiare, diventando instabili, con conseguente interruzione delle maree (quando il campo gravitazionale della stella separa l'esopianeta) e accrescimento (quando i detriti dell'esopianeta triturato cadono nella stella). Quando ciò accade, gli elementi negli esopianeti vengono incorporati nella stella, cambiando la luce che la stella emette. Gli scienziati planetari possono quindi analizzare questa luce, alla ricerca di elementi che normalmente non si trovano nell'atmosfera di una nana bianca, per capire di cosa fossero fatti i corpi rocciosi inglobati dalla stella.

Queste rocce potrebbero essere in grado di dirci molto sul tipo di esopianeti da cui provengono e sulla loro evoluzione. E queste informazioni potrebbero avere implicazioni anche per valutare l'abitabilità degli esopianeti. Secondo Purtika "alcuni dei tipi di roccia che vediamo dai dati delle nane bianche sarebbero in grado di dissolvere più acqua delle rocce sulla Terra e potrebbero avere un impatto sul modo in cui gli oceani si sono sviluppati".

Inoltre, imparare di più sulle composizioni di esopianeti rocciosi potrebbe aiutarci a rispondere ad alcune domande esistenziali sul nostro posto nell'Universo. Ad esempio, potremmo scoprire che alcune regioni della galassia hanno maggiori probabilità di formare pianeti simili alla Terra rispetto ad altre regioni. "Gli studi sugli esopianeti ci costringono anche ad affrontare domande ancora irrisolte sul perché la Terra sia così completamente diversa dai suoi immediati vicini planetari e se tali contrasti siano tipici", spiegano i ricercatori.