Il nuovo telescopio NASA cambierà il modo in cui cerchiamo vita sugli esopianeti

Quando il James Webb Space Telescope della NASA sarà finalmente in orbita, consentirà analisi prima impossibili dell’atmosfera degli esopianeti, aiutandoci così a individuare quelli più adatti ad ospitare la vita.

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a cura di Alessandro Crea

Quando finalmente sarà lanciato, il James Webb Space Telescope ci darà il nostro miglior sguardo sull'Universo che ci circonda. È il telescopio più grande e potente che gli esseri umani abbiano mai costruito, e un nuovo studio afferma che potrebbe individuare potenziali segni di vita aliena in appena 20 ore di tempo di transito.

Prima del suo lancio previsto per la fine di dicembre, un ricercatore ha esaminato il potenziale del JWST in termini di spettroscopia di trasmissione, un metodo promettente per rilevare la composizione dell'atmosfera di un pianeta dal modo in cui la luce di una stella vicina passa attraverso di essa.

Usando l'esempio di TRAPPIST-1e, un esopianeta che sappiamo essere un candidato promettente per le biofirme, o segni di vita aliena, l'astronomo Thomas Mikal-Evans ha capito quanto tempo potrebbe impiegare il JWST per rilevare il metano (CH4) e l'anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera del pianeta. Ha reso disponibili i risultati sul server di prestampa arXiv prima della revisione tra colleghi.

A seconda di numerose variabili, tra cui il livello di nuvololosità e foschia, una combinazione di CH4 e CO2 potrebbe essere trovato in appena cinque transiti, letture di luminosità effettuate dal telescopio. A 4,3 ore per transito, sono poco più di 20 ore in totale. Certo, la presenza di CH4 e CO2 intorno a TRAPPIST-1e non sarebbe prova certa della presenza aliena, ma è il tipo di risultati che gli astronomi cercano quando indagano su eventuali biofirme.

La stima di 20 ore è il valore temporale minimo perché i dati di Mikal-Evans suggeriscono che potrebbero essere necessari anche più di 200 ore per ottenere una lettura corretta, a seconda di fattori come la nuvolosità atmosferica. Inoltre, l'esopianeta può finire per avere una composizione atmosferica completamente diversa.

Quando il JWST arriverà nello spazio, ci si aspetta una lunga serie di scoperte entusiasmanti: il telescopio è dotato di strumenti che gli consentono di vedere su distanze maggiori e lunghezze d'onda più lunghe, rivelando segni dell'Universo primordiale che il suo predecessore Hubble non può individuare. Al suo centro c'è un enorme specchio dorato progettato per aiutare a focalizzare la luce.