Inviato il primo tweet grazie a un'interfaccia cervello-computer

Un uomo paralizzato ha twittato un messaggio usando i suoi pensieri attraverso un'interfaccia cervello-computer. Si pensa che questa sia la prima volta che un messaggio è stato pubblicato con successo sui social media direttamente utilizzando un'interfaccia cervello-computer impiantabile.

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a cura di Alessandro Crea

Philip O'Keefe, un 62enne australiano con sclerosi laterale amiotrofica (SLA), ha composto e pubblicato un tweet lo scorso 23 dicembre, usando solo i suoi pensieri e un'interfaccia endovascolare cervello-computer (BCI) sviluppata dalla startup neuroprotesica Synchron.

"Non c'è bisogno di sequenze di tasti o voci. Ho creato questo tweet solo pensando a cosa scrivere, poi pubblicato sull'account del CEO di Synchron, Thomas Oxley. La mia speranza è che sto aprendo la strada alle persone per twittare attraverso i pensieri", ha aggiunto O'Keefe, che ha una paralisi progressiva causata dalla SLA, in un messaggio di follow-up. Ha anche risposto a una piccola manciata di domande e ha apprezzato molti dei messaggi che rispondevano ai suoi tweet.

O'Keefe ha perso l'uso di molti dei suoi muscoli volontari a causa della SLA, una forma a esordio precoce e a lenta progressione della malattia dei motoneuroni che colpisce le cellule nervose nel cervello e nel midollo spinale. La SLA inizia con difficoltà a parlare o deglutire, ma progredisce fino a includere rigidità muscolare, aumento della debolezza e infine paralisi. La condizione, che ha colpito notoriamente Stephen Hawking, ha guadagnato ulteriore notorietà grazie alla ALS Ice Bucket Challenge, una sfida di raccolta fondi online che è diventata virale nel 2014.

O'Keefe ha ricevuto un'interfaccia cervello-computer Stentrode endovascolare nell'aprile 2020 dopo che le sue condizioni si sono deteriorate, lasciandolo incapace di lavorare e vivere in modo indipendente. Ha usato l'interfaccia cervello-computer per riconnettersi con i propri cari e persino inviare e-mail aziendali, ma questa è la prima volta che usa il sistema per twittare. In effetti, Synchron afferma che questa è la prima volta che qualcuno invia un messaggio al mondo sui social media direttamente attraverso il pensiero utilizzando un'interfaccia cervello-computer impiantabile.

Quindi, come funziona? Un nodo viene impiantato nel cervello attraverso la vena giugulare del collo, posto nel torace sotto la pelle, evitando la necessità di perforare il cranio o la chirurgia del cervello aperto. Si trova sulla corteccia motoria, parte del cervello responsabile del movimento fisico volontario, e raccoglie i segnali cerebrali.

L'utente può guardare uno schermo con una tastiera accesa, ad esempio, e immaginare quale lettera desidera digitare. Attraverso un dispositivo posizionato sul petto, un algoritmo di apprendimento automatico elaborerà quindi i dati cerebrali e tradurrà tali segnali in specifici comandi digitali. Potrebbe sembrare un processo piuttosto complicato per digitare un semplice tweet, ma O'Keefe suggerisce che arriva facilmente con un po' di pratica.