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Batterie con polimeri da lenti a contatto: si può davvero?

La tecnologia a polimeri di Superdielectrics potrebbe rendere le batterie più economiche e riciclabili, ma deve migliorare la densità energetica.

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a cura di Patrizio Coccia

Editor

Pubblicato il 29/07/2025 alle 15:01

La notizia in un minuto

  • La società britannica Superdielectrics ha sviluppato Faraday 2, un sistema di accumulo energetico basato su supercondensatori che utilizza polimeri delle lenti a contatto ed elettroliti di zinco, promettendo ricarica rapida, maggiore sicurezza e costi ridotti rispetto alle batterie al litio
  • La tecnologia punta a sfruttare le fluttuazioni delle energie rinnovabili, accumulando energia nei picchi di produzione eolica e solare, con l'obiettivo di lanciare un sistema commerciale per uso domestico entro fine 2027
  • Nonostante la densità energetica attualmente inferiore alle batterie al litio, il sistema potrebbe trovare spazio nel mercato come soluzione più economica e duratura per applicazioni di stoccaggio di grandi dimensioni
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

In mezzo alla corsa per la mobilità elettrica in cui ogni gigante dell'industria cerca di ottenere il massimo dalla propria tecnologia di accumulo energetico, una società britannica, Superdielectrics, è pronta a stravolgere le regole con una soluzione potenzialmente in grado di rivoluzionare il mercato ancora dominato dalle batterie al litio. Con il suo nuovo prototipo di sistema di accumulo, Faraday 2, la società promette di riscrivere le regole della tecnologia delle batterie, puntando su polimeri impiegati nella produzione di lenti a contatto, per creare un sistema di stoccaggio energetico più sicuro, veloce da ricaricare e a basso costo.

Il segreto di Faraday 2 risiede nella tecnologia supercondensatore, questi dispositivi immagazzinano l'energia sulla superficie di un materiale consentendo tempi di carica e scarica molto rapidi. Il sistema proposto dalla Superdielectrics utilizza elettroliti a base di alogenuri di zinco separati da elettrodi di carbonio da una membrana polimerica, una soluzione che, secondo l'azienda, permette una maggiore densità energetica, a basso costo e con materie prime disponibili in abbondanza. Diversamente dalle batterie al litio, la progettazione è pensata per sfruttare le fluttuazioni della produzione di energia rinnovabile, accumulando l'energia in eccesso prodotta nei momenti di picco per poi rilasciarla quando necessario.

Verso una nuova era per l'accumulo energetico

"Il mercato dell'immagazzinamento energetico domestico oggi è dove si trovava il mercato dei computer attorno al 1980", ha affermato Marcus Scott di Superdielectrics durante la presentazione del prototipo. Una prospettiva suggestiva se consideriamo i cambiamenti straordinariamente rapidi avvenuti in quel settore in pochi decenni. Al tempo stesso, l'intuizione di Superdielectrics potrebbe costituire un tassello chiave nel puzzle per la transizione globale verso l'energia verde, consentendo uno stoccaggio energetico continuo nonostante le fluttuazioni della produzione eolica e solare.

"L'energia pulita, affidabile e a basso costo non è più una visione futuristica. È una realtà e crediamo di essere noi a costruire la tecnologia che la renderà possibile"

Mentre le attuali tecnologie di accumulo energetico a base di litio sono costose, dipendono da materie prime scarse, sono difficili da riciclare e possono esplodere se surriscaldarsi, l'innovativa soluzione proposta da Superdielectrics sembra aggirare questi problemi, rendendo il futuro dell'energia rinnovabile più vicino di quanto pensassimo.

Gli ostacoli da superare

Nonostante le promesse, l'ambiziosa sfida intrapresa da Superdielectrics non è priva di ostacoli. Alcuni rappresentanti del mondo scientifico restano scettici riguardo alla capacità effettiva della tecnologia di competere con le batterie al litio in termini di densità energetica. Ancora oggi, le batterie al litio offrono densità energetiche circa 300 Wh/kg a livello di cella, un risultato ben superiore a quello raggiunto attualmente da Superdielectrics e più vicino alle batterie al piombo-acido, ampiamente utilizzate nelle automobili e nei sistemi di alimentazione di emergenza.

Tuttavia, Marcus Newborough, consulente scientifico di Superdielectrics, rimane ottimista. Pur ammettendo che la società è ancora in un percorso di miglioramento della densità energetica del sistema, ha affermato che l'obiettivo è avere un sistema commerciale pronto per il lancio come unità di stoccaggio energetico domestico entro la fine del 2027. Anche se la tecnologia Superdielectrics non raggiungerà mai la densità energetica delle batterie al litio, ciò non significa che non abbia un ruolo nel mercato. Infatti, esiste un segmento per sistemi di stoccaggio più grandi, ma molto più economici e con una durata più lunga rispetto alle batterie al litio.

Di fronte ai cambiamenti climatici e con l'urgenza di un passaggio ad un sistema energetico sostenibile, tutte le idee che aiutano a superare le attuali barriere sono le benvenute. E sebbene le sfide da affrontare rimangano molte, pare che l'approccio innovativo di Superdielectrics potrebbe rappresentare un passo in avanti nella giusta direzione.

Fonte dell'articolo: www.newscientist.com

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