L’India ha compiuto un passo storico nelle sue ambizioni spaziali con il lancio della missione Axiom-4, che ha portato in orbita il capitano di gruppo Shubhanshu Shukla, secondo indiano di sempre a raggiungere lo spazio. Decollata mercoledì alle 12:01 ora locale dal Kennedy Space Center in Florida, l’operazione segna l’avvio concreto del programma di volo umano indiano, a oltre quattro decenni dall’ultima missione con un connazionale a bordo. L’investimento da 5 miliardi di rupie (circa 59 milioni di dollari) dell’agenzia spaziale Isro riflette l’importanza strategica di questa tappa per il futuro del Paese.
Un equipaggio internazionale per una missione storica
La missione è guidata da Peggy Whitson, veterana NASA con oltre 675 giorni nello spazio e due comandi della Stazione Spaziale Internazionale. Oltre a Shukla, il team comprende Slawosz Uznanski-Wisniewski dalla Polonia e Tibor Kapu dall’Ungheria, entrambi pronti a riportare i rispettivi Paesi in orbita dopo oltre quarant’anni. Operata dalla privata Axiom Space di Houston, Axiom-4 è frutto di una collaborazione che coinvolge NASA, Isro, l’Agenzia Spaziale Europea e SpaceX, con un lancio Falcon 9 trasmesso in diretta e seguito da milioni di indiani.
L’ultimo volo spaziale di un indiano risaliva al 1984, quando Rakesh Sharma viaggiò su una Soyuz sovietica. Shukla, 39 anni, pilota di caccia dell’aeronautica indiana dal 2006, è stato selezionato tra quattro ufficiali per il primo volo umano indiano previsto nel 2027. Nato a Lucknow il 10 ottobre 1985, vanta oltre 2.000 ore di volo su MiG, Sukhoi, Dornier, Jaguar e Hawk: un curriculum decisivo per la sua scelta in questa missione storica.
Un laboratorio orbitante per la scienza indiana
Durante le due settimane sulla ISS, l’equipaggio condurrà 60 esperimenti, sette dei quali provenienti dall’India. Tra questi, studi sull’impatto dei voli spaziali su sei varietà di semi agricoli e la coltivazione di tre ceppi di microalghe potenzialmente utili per cibo, carburante o sistemi di supporto vitale. Altri test includono la sopravvivenza dei tardigradi in orbita, l’analisi della perdita muscolare in microgravità e l’effetto dell’uso di schermi su corpo e mente in assenza di peso.
Axiom-4 è parte di un piano che prevede una stazione spaziale indiana entro il 2035 e un astronauta sulla Luna entro il 2040. Il primo ministro Narendra Modi ha celebrato l’evento, affermando che Shukla porta con sé “i desideri e le aspirazioni di 1,4 miliardi di indiani”. Pochi minuti dopo il decollo, orbitando a 7,5 km al secondo, Shukla ha dichiarato: “Siamo tornati nello spazio dopo 41 anni. Questo non è solo l’inizio del mio viaggio verso la ISS, ma l’inizio del volo spaziale umano dell’India”.