Nel 2023 andremo su Venere per cercare segni di vita

C'è vita microbica che fluttua tra le nuvole acide e roventi di Venere? Gli scienziati hanno a lungo riflettuto su questa domanda e presto potremmo ottenere alcune risposte, grazie alle future missioni Venus Life Finder nel 2023, che analizzeranno le nuvole per cercare segni di vita.

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a cura di Alessandro Crea

A colpo d'occhio, Venere difficilmente sembra un posto promettente per trovare la vita. Le temperature superficiali salgono a 464 ° C, abbastanza calde da fondere il piombo, sotto un'atmosfera soffocante quasi interamente composta da anidride carbonica, con pressioni fino a 92 volte superiori rispetto al livello del mare sulla Terra. Ma molti scienziati ipotizzano che potrebbe esserci un'oasi nascosta tra le nuvole, ad altitudini comprese tra 48 e 60 km.

Lassù la pressione è meno intensa, è molto più fredda e c'è più acqua nell'aria, che potrebbe aiutare le comunità microbiche a prosperare. Certo, sarebbero a contatto con acido solforico concentrato, ma le particelle di nuvole potrebbero fornire un riparo, secondo l'ipotesi.Il progetto Venus Life Finder prevede tre missioni nel prossimo decennio, ognuna delle quali si baserà sui risultati di quelle che la hanno preceduta. Il team è composto da scienziati del MIT, Georgia Tech, Purdue University, Caltech e Planetary Science Institute, ed è stato finanziato privatamente da Breakthrough Initiatives e Rocket Labs.

Nel settembre 2020 un team di scienziati ha segnalato il ritrovamento di un gas chiamato fosfina nell'atmosfera venusiana. Questa molecola è rara sulla Terra e di solito è prodotta solo da microbi anaerobici, il che significa che è considerata una potenziale biofirma da cercare su altri pianeti. Nessuno si aspettava di trovarlo in un pianeta così vicino però.

Pochi mesi dopo, un altro team ha riesaminato i dati e ha scoperto che il segnale era causato più probabilmente non dalla fosfina ma dall'anidride solforosa, uno dei componenti più comuni dell'atmosfera di Venere. Ad ogni modo, sembra che l'unico modo per scoprirlo con certezza sia tornare ad esaminare l’atmosfera del pianeta ed è qui che entrano in gioco le missioni Venus Life Finder.

La prima missione sarà lanciata già a maggio 2023, in cima al veicolo di lancio Electron di Rocket Lab. Electron rilascerà un veicolo spaziale chiamato Photon che si dirigerà verso Venere, prima di rilasciare una piccola sonda che entrerà nell'atmosfera del pianeta. La sonda conterrà uno strumento chiamato nefelometro ad autofluorescenza, che farà brillare un laser attraverso una finestra sulle nuvole. Se ci sono molecole organiche o complesse là fuori, diverranno fluorescenti in risposta alla luce laser.

La fluorescenza non potrà spiegare di quale molecola organica si tratti e inoltre non ci darà la certezza che si tratti di molecole organiche. Ma sarà un forte indizio che c'è qualcosa di incredibilmente interessante in corso. Il nefelometro può anche capire quale forma hanno le goccioline, misurando il modello di luce che viene riflesso. Se si tratta di acido solforico puro, le goccioline dovrebbero essere sfere perfette, quindi qualsiasi altro tipo di segnale sarebbe un'ulteriore prova di altra chimica.

Lo strumento non avrà molto tempo per raccogliere dati: l'estremo contenuto di acido solforico nelle nuvole distruggerà la sonda in soli tre minuti. La seconda missione avverrà nel 2026. Includerà un pallone che galleggerà per una settimana o due ad un'altitudine di 52 km, dispiegando quattro mini sonde per misurare l'acidità e il contenuto di vapore acqueo. E infine, nel 2029 un'ambiziosa terza missione tenterà di catturare circa un litro di gas atmosferici venusiani e riportare il campione sulla Terra per un'analisi più rigorosa.