Nuovi telescopi osserveranno i buchi neri primordiali

Quando i primi buchi neri sono collassati hanno rilasciato un'enorme quantità di radiazioni. Un nuovo studio ha scoperto che la prossima generazione di radiotelescopi potrebbe essere in grado di rilevare questi lampi, fornendo preziose informazioni su un'epoca critica nella storia dell'universo.

Avatar di Alessandro Crea

a cura di Alessandro Crea

Gli astronomi hanno identificato buchi neri supermassicci che si estendono quasi fino all'inizio dell'universo, quando aveva meno di 700 milioni di anni. Le ormai note dinamiche di formazione dei buchi neri non riescono però a spiegare l'origine di questi buchi neri giganti così presto nella storia dell'universo. Un modo per costruire buchi neri giganti è semplicemente ... apparire. Se una nube di gas abbastanza grande (diciamo, un milione di volte la massa del sole) può collassare abbastanza rapidamente, allora le stelle non avranno il tempo di formarsi e la nube forma direttamente un buco nero gigante.

Questa però è un'ipotesi e le ipotesi devono essere verificate. Sicuramente un evento così importante rilascerebbe un'enorme quantità di radiazioni elettromagnetiche, alcune delle quali potrebbero essere rilevate dal James Webb Space Telescope, dal Nancy Grace Roman Telescope e da Euclid. Ma questi rilevamenti sarebbero molto tenui, anche negli scenari migliori (cioè, emissioni follemente luminose durante il processo di collasso). Tuttavia, in un recente studio un team di astronomi ha trovato un percorso più incoraggiante per osservare il potenziale collasso diretto dei buchi neri giganti: rilevare le onde radio.

Quando i buchi neri collassano per la prima volta, formano infatti dischi di accrescimento intorno a loro mentre il materiale turbina verso l'interno. Quei dischi di accrescimento alimentano quantità folli di emissioni radio. È attraverso questa emissione radio che gli astronomi hanno osservato per la prima volta buchi neri giganti, noti come quasar. Questo stesso processo si svolgerebbe nell'universo primordiale, e dal momento che è così scalato in potenza, potrebbe essere rilevabile al giorno d'oggi.