Rice University, ecco come decontaminare le mascherine usa e getta a casa

Ecco la ricetta della Rice University per decontaminare una maschera facciale usa e getta: riscaldarla a 71 gradi centigradi per cinque minuti, in un semplice forno domestico.

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a cura di Alessandro Crea

Gli ingegneri della Rice University, attraverso un'ampia sperimentazione e modellazione, hanno determinato che un corretto riscaldamento eliminerà il virus che causa COVID-19 da una maschera chirurgica monouso standard senza degradare la maschera stessa.

Il lavoro dell'ingegnere meccanico Daniel Preston della George R. Brown School of Engineering di Rice, della studentessa laureata Rice Faye Yap e dei collaboratori dell'University of Texas Medical Branch (UTMB), Galveston, mostra che le maschere possono essere decontaminate e riutilizzate più volte prima di degradarsi.

Ancora meglio, il riscaldamento a 70 gradi Celsius uccide oltre il 99,9% di SARS-CoV-2 e altri virus che hanno testato, soddisfacendo le linee guida della FDA per la decontaminazione. Ciò potrà essere utile per gestire future epidemie.

Il documento è il terzo di una serie suggerita dalla pandemia di COVID-19 e supportata da una sovvenzione per la ricerca sulla risposta rapida della National Science Foundation. Il primo documento dell'agosto 2020 suggeriva che un approccio termico alla decontaminazione sarebbe fattibile. Il secondo documento, apparso a maggio, ha confrontato gli effetti degli intervalli di temperatura ambientale sul virus in diverse località degli Stati Uniti.

L'attuale studio introduce un quadro di modellazione che i ricercatori possono utilizzare per determinare la quantità di calore di cui si ha bisogno e il tempo necessario per uccidere un particolare virus. Preston ha sottolineato che il quadro si applica non solo ai virus presenti nell'aria come SARS-CoV-2, ma anche ai virus che vivono sulle superfici e si trasmettono principalmente al tatto.

Nel descrivere la loro strategia, gli autori dello studio Yap e Preston hanno descritto i metodi di decontaminazione che sono stati finora usati e che hanno testato, ma che funzionano solo in una certa misura: esposizione alla luce ultravioletta, perché non raggiunge pieghe o fessure comuni alle maschere; vapore, perché può compromettere la struttura di una maschera; o disinfettanti chimici che possono lasciare residui nocivi e possono anche degradare il materiale.

Poiché le maschere sono sottili, riscaldare tutte le sue parti non è un problema tanto quanto potrebbe esserlo la decontaminazione di oggetti più grandi (argomento di studio futuro da parte del laboratorio di Preston). Il riscaldamento a 70° C dovrebbe funzionare altrettanto bene per le maschere di stoffa, purché tutti gli strati raggiungano la temperatura richiesta per cinque minuti interi.