Scoperta una nuova classe di nebulose galattiche

Un team internazionale di astronomi insieme a dilettanti scientifici, ha identificato una nuova classe di nebulose galattiche, fornendo un importante elemento nella comprensione dell'evoluzione stellare e mostra l'importanza della collaborazione tra ricerca universitaria e scienza della comunità.

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a cura di Alessandro Crea

Per la prima volta, gli scienziati, partendo da una scoperta di dilettanti scientifici, sono riusciti a fornire prove per la fase di sviluppo dell'involucro comune di un sistema stellare binario. "Verso la fine della loro vita, le stelle normali si gonfiano in stelle giganti rosse. Poiché una frazione molto grande di stelle si trova in stelle binarie, questo influenza l'evoluzione alla fine della loro vita. Nei sistemi binari vicini, la parte esterna gonfiante di una stella si fonde come un involucro comune attorno a entrambe le stelle. Tuttavia, all'interno di questo involucro di gas i nuclei delle due stelle sono praticamente indisturbati e seguono la loro evoluzione come stelle singole indipendenti", ha spiegato l'astrofisico Stefan Kimeswenger.

Molti sistemi stellari sono noti per essere i resti di una tale evoluzione. Le loro proprietà chimiche e fisiche fungono da impronta digitale. Anche i sistemi stellari che stanno per sviluppare un involucro comune erano già stati scoperti a causa della loro luminosità specifica e elevata. Tuttavia, l'involucro completamente sviluppato e la sua espulsione nello spazio interstellare non erano stati osservati in questa forma finora.

Il punto di partenza per questa scoperta unica è un gruppo di astronomi dilettanti tedesco-francesi: con un lavoro scrupoloso hanno cercato immagini celesti storiche per oggetti sconosciuti negli archivi ora digitalizzati e alla fine hanno trovato un frammento di una nebulosa su lastre fotografiche del 1980.

Con la loro scoperta, il gruppo ha contattato esperti scientifici internazionali, tra cui il Dipartimento di Astro e Fisica delle Particelle dell'Università di Innsbruck, che è molto esperto in questo campo. Compilando e combinando osservazioni degli ultimi 20 anni, provenienti da archivi pubblici di vari telescopi e con dati provenienti da quattro diversi satelliti spaziali, i ricercatori di Innsbruck sono stati in grado di escludere la loro prima ipotesi, vale a dire la scoperta di una nebulosa planetaria causata dai resti di stelle morenti. L'enorme estensione della nebulosa divenne finalmente evidente con l'aiuto delle misurazioni effettuate dai telescopi in Cile. Gli scienziati negli Stati Uniti hanno finalmente completato queste osservazioni con gli spettrografi.

Un'altra parte del puzzle relativa alla scoperta della nuova classe di nebulose galattiche non è stata ancora risolta, dice Stefan Kimeswenger: "È persino possibile che questo sistema sia legato a un'osservazione nova fatta da astronomi coreani e cinesi nel 1086. In ogni caso, le posizioni delle osservazioni storiche corrispondono molto bene a quelle del nostro oggetto qui descritto".