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Scoperto il parente dei coccodrilli che sbranava i dinosauri

Un fossile eccezionale svela un predatore preistorico dalla mandibola micidiale, tra i più temuti della fine del Cretaceo.

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a cura di Patrizio Coccia

Editor

Pubblicato il 01/09/2025 alle 14:14

La notizia in un minuto

  • Scoperto in Patagonia il Kostensuchus atrox, un rettile predatore di 3,5 metri e 250 kg che dominava gli ecosistemi sudamericani 70 milioni di anni fa, competendo con i dinosauri per il controllo delle catene alimentari
  • Il fossile rappresenta il primo coccodrilliforme mai trovato nella Formazione Chorrillo ed è uno dei peirosauridi più completi mai studiati, con cranio, mascelle e ossa postcraniali eccezionalmente conservati
  • La scoperta offre una finestra unica sugli antichi ecosistemi del Cretaceo patagonico, dimostrando come questa regione continui a riservare sorprese fondamentali per comprendere la biodiversità preistorica
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

Nelle remote distese della Patagonia argentina, un fossile eccezionalmente conservato ha rivelato l’esistenza di un predatore che dominava gli ecosistemi sudamericani circa 70 milioni di anni fa. Si tratta del Kostensuchus atrox, un rettile imparentato con i moderni coccodrilli ma dalle dimensioni più imponenti, capace di competere con i dinosauri per il controllo delle catene alimentari del Cretaceo superiore. La scoperta, pubblicata il 27 agosto 2025 su PLOS One, rappresenta un tassello chiave per comprendere la biodiversità sudamericana all’epoca dei dinosauri.

Con i suoi 3,5 metri di lunghezza e circa 250 chilogrammi di peso, il Kostensuchus atrox possedeva fauci larghe e potenti armate di denti imponenti, perfette per abbattere prede di grandi dimensioni, inclusi dinosauri di media taglia. Il nome scelto dai ricercatori guidati da Fernando Novas del Museo Argentino de Ciencias Naturales “Bernardino Rivadavia” unisce richiami culturali e scientifici: Kosten è il vento patagonico nella lingua Tehuelche, Souchos la divinità egizia dalla testa di coccodrillo, mentre atrox significa “feroce” in latino.

Una finestra sul Cretaceo patagonico

Il fossile proviene dalla Formazione Chorrillo, depositi risalenti al Maastrichtiano, ultimo periodo del Cretaceo. All’epoca, la Patagonia meridionale era un ambiente caldo e stagionalmente umido, con pianure alluvionali ricche di dinosauri, tartarughe, anfibi e mammiferi primitivi. È il primo coccodrilliforme mai rinvenuto in questa formazione, e il suo stato di conservazione – con cranio, mascelle e molte ossa postcraniali quasi intatti – lo rende uno dei peirosauridi più completi mai studiati.

Un predatore che competeva con i dinosauri per il dominio dell’ecosistema

Pur imponente, il Kostensuchus atrox era “solo” il secondo predatore per grandezza nella Formazione Chorrillo, ma occupava comunque i vertici della catena alimentare come super-predatore. Non era un dinosauro, bensì un membro dei peirosauridi coccodrilliformi, un ramo evolutivo estinto che sviluppò strategie predatorie specializzate adattandosi ad ambienti terrestri e semiacquatici del Mesozoico.

Implicazioni per la ricerca paleontologica

L’eccezionale integrità del fossile offre nuove opportunità per studiare gli ecosistemi cretacei e le loro dinamiche predatorie. La ricerca, supportata dalla National Geographic Society e da istituzioni brasiliane, apre prospettive sull’evoluzione dei coccodrilli e dei loro antenati. Ancora una volta, la Patagonia si conferma una delle regioni più promettenti per la paleontologia, capace di riservare scoperte che riscrivono la storia della vita preistorica.

Fonte dell'articolo: www.sciencedaily.com

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