Scoperto un disco protolunare attorno a un esopianeta super gioviano

Un team di scienziati ha scoperto un disco di formazione lunare attorno a un vicino esopianeta di tipo super gioviano. Il suo studio ci aiuterà a fare chiarezza sui meccanismi di formazione delle lune.

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a cura di Alessandro Crea

Recentemente, gli astronomi hanno trovato dischi protoplanetari attorno a certe stelle. La loro scoperta ha contribuito a dare il via a un nuovo lavoro nella teoria della formazione planetaria. Ma i pianeti non sono gli unici oggetti che si formano da dischi di materiale nello spazio, anche le lune lo fanno. Ora, gli scienziati guidati dal Dr. Tomas Stolker dell'Università di Leida e dal suo team hanno approfondito le caratteristiche di un disco "protolunare" che circonda un esopianeta "super gioviano" a circa 500 anni luce di distanza.

Il Dr. Stolker e il suo team hanno raccolto alcuni dati utilizzando due strumenti sul Very Large Telescope : NACO, un imager a vicino infrarosso, e MUSE, uno spettroscopio a luce visibile. Utilizzando NACO, il team ha dato un'occhiata al profilo termico del disco che circonda GQ Lupi B. Il disco circostante ha una temperatura molto più bassa rispetto all'atmosfera del pianeta, portando i ricercatori a teorizzare che potrebbe esserci una "cavità" nell'anello in cui una luna sta iniziando a fondersi. Ma potrebbe anche essere influenzato dal campo magnetico del pianeta stesso.

MUSE ha fornito un'immagine diversa. Con esso, i ricercatori hanno esaminato la radiazione H-alfa, che ha permesso loro di rilevare le caratteristiche nell'atmosfera del pianeta. Hanno notato che il pianeta sta ancora crescendo, usando probabilmente una parte di materiale del proprio disco protolunare o catturando materiale dal disco protoplanetario della sua stella.

Nonostante tutta l'attenzione che ha raccolto, lo studio di GQ Lupi B manca ancora di un componente chiave: la gamma del medio infrarosso. Questi lunghezze d'onda aiuterebbero gli astronomi a comprendere le proprietà termiche del disco e determinare se una luna si sta effettivamente formando. Fortunatamente, tale lunghezza d'onda è esattamente quella che il James Webb Space Telescope spera di iniziare presto a monitorare, ma i ricercatori dovranno mettersi in fila per poter utilizzare questo telescopio che però permetterà di raccogliere un po' di luce aggiuntiva da questo interessante sistema e forse anche catturare l'immagine di una o due esolune.