Serbatoi di molecole necessarie alla vita scoperte attorno alle stelle giovani

Un nuovo studio ha individuato grande abbondanza delle molecole che fanno da precursori della vita attorno alle stelle più giovani, suggerendo così che le condizioni chimiche di base che hanno portato alla vita sulla Terra potrebbero esistere più ampiamente in tutta la Galassia.

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a cura di Alessandro Crea

L'analisi di impronte digitali uniche nella luce emessa dal materiale che circonda le giovani stelle ha rivelato "serbatoi significativi" di grandi molecole organiche necessarie per formare la base della vita, dicono i ricercatori. Il Dr. John Ilee, ricercatore presso l'Università di Leeds che ha guidato lo studio, afferma che i risultati suggeriscono che le condizioni chimiche di base che hanno portato alla vita sulla Terra potrebbero esistere più ampiamente in tutta la Galassia.

Le grandi molecole organiche sono state identificate in dischi protoplanetari che circondano stelle di nuova formazione. Un disco simile avrebbe un tempo circondato il giovane Sole, formando i pianeti che ora compongono il nostro Sistema Solare. La presenza delle molecole è significativa perché sono "trampolini di lancio" tra molecole più semplici a base di carbonio come il monossido di carbonio, che si trova in abbondanza nello spazio, e molecole più complesse che sono necessarie per creare e sostenere la vita.

"Queste grandi molecole organiche complesse si trovano in vari ambienti in tutto lo spazio", ha dichiarato Ilee. "Studi di laboratorio e teorici hanno suggerito che queste molecole sono le "materie prime" per costruire molecole che sono componenti essenziali nella chimica biologica sulla Terra, creando zuccheri, amminoacidi e persino i componenti dell'acido ribonucleico (RNA) nelle giuste condizioni. Tuttavia, molti degli ambienti in cui troviamo queste complesse molecole organiche sono piuttosto lontani da dove e quando pensiamo che i pianeti si formino. Volevamo capire di più su dove esattamente, e quanto di queste molecole erano presenti nei luoghi di nascita dei pianeti: i dischi protoplanetari".

L'indagine è stata resa possibile dai progressi nella capacità del telescopio ALMA di rilevare segnali molto deboli dalle molecole nelle regioni più fredde dello spazio esterno. In ALMA, una rete di oltre 60 antenne è combinata in modo che l'osservatorio possa rilevare il segnale da queste molecole. Ogni molecola emette luce a lunghezze d'onda nettamente diverse producendo un'unica "impronta digitale" spettrale. Queste impronte digitali consentono agli scienziati di identificare la presenza delle molecole e studiarne le proprietà.

È importante sottolineare che le regioni del disco in cui si trovavano le molecole sono anche il luogo in cui si formano asteroidi e comete. Il Dr. Ilee dice che è possibile che un processo simile a quello che potrebbe aver contribuito a iniziare la vita sulla Terra potrebbe accadere anche in questi dischi, dove il bombardamento di asteroidi e comete trasferisce le grandi molecole organiche ai pianeti appena formati.

Una delle prossime domande che i ricercatori vogliono indagare è se esistono molecole ancora più complesse nei dischi protoplanetari. "Se stiamo trovando molecole come queste in quantità così grandi, la nostra attuale comprensione della chimica interstellare suggerisce che anche molecole ancora più complesse dovrebbero essere osservabili", ha spiegato ancora Ilee.