200 mila Androidi al giorno invadono la terra

Eric Schmidt, amministratore delegato di Google, ha annunciato che ogni giorno si vendono circa 200000 smartphone Android. Inoltre ha espresso il suo pensiero relativamente alla privacy nella società moderna, auspicando una maggiore trasparenza e concludendo che troppo anonimato può essere addirittura pericoloso.

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a cura di Roberto Caccia

L'amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, ha dichiarato che ogni giorno si vendono circa 200.000 smartphone basati su Android. In soli due mesi il numero di dispositivi venduti ogni giorno è raddoppiato, soltanto un mese fa se ne vendevano circa 160000 (Android 2.2 sul Nexus One, Google snocciola numeri).

Nonostante Google non guadagni con le vendite dei terminali, Schmidt ha confessato di amare il successo di Android, perché si traduce in più persone con smartphone capaci di effettuare molte ricerche su Internet, una fonte ingente dei ricavi dell'azienda californiana. Infatti ha ribadito di essere contento anche del successo dell'iPhone, visto che anche il dispositivo di Apple usa la ricerca online di Google. "Fidatevi, le entrate sono alte abbastanza da pagare tutte le attività connesse al mondo Android, e non solo", ha dichiarato l'amministratore delegato.

Durante la conferenza Techonomy , Schmidt ha parlato anche di privacy. Usando l'intelligenza artificiale i computer possono trovare 14 foto di una qualsiasi persona su Internet, con una buona percentuale d'identificarne l'identità. In modo simile i dati raccolti dai location-based services (servizi che usano la localizzazione geografica di un utente) possono essere usati non solo per scoprire dov'è una persona, ma anche per prevedere dove potrebbe andare.

Eric Schmidt e la privacy

"La tecnologia ovviamente è neutrale, ma la società non è ancora pronta a tutti i cambiamenti che deve affrontare. Penso che sia giunta l'ora, le persone devono cominciare a prepararsi". Questo il pensiero dell'amministratore delegato di Google, che prevede un auspicabile bilanciamento fra la società e i governi, su come regolare il reperimento delle informazioni. Il risultato finale, prevede Schmidt, è che i computer dovranno fare quello che sono più bravi a fare, memorizzare e richiamare informazioni, mentre gli uomini si concentreranno sull'intuizione e sulla soluzione di problemi. "Una separazione di poteri di questo tipo è accettabile".

Sostanzialmente la tecnologia è buona, ma l'unico modo di affrontare la sfida è una maggiore trasparenza e nessun anonimato. "In un'era di minacce non convenzionali, troppo anonimato può essere pericoloso".