A scuola con l'e-book, il ministero accelera

Partirà a settembre per concludersi nel 2012 l'adozione dei testi elettronici, dalla scuola media in su. Ancora tante incognite da chiarire.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Con un decreto firmato in questi giorni il MIUR ha dato una spinta senza precedenti alla digitalizzazione della scuola. A partire da settembre si cominceranno ad adottare i libri elettronici, e corrispondenti lettori, ed entro l'anno scolastico 2011-2012 i libri tradizionali dovranno sparire dalla scuola. Saranno ammessi solo prodotti misti, con una parte elettronica e una di carta.

È una scuola desiderosa di "stare al passo coi tempi" quella che si mostra in questi documenti, e che, secondo Adiconsum, dovrebbe alleggerire lo zaino degli studenti, e anche ridurre le spese legate ai libri di testo che, per uno studente di liceo, sono di circa 2100 euro in cinque anni.

Idee fantastiche? Forse, ma non mancano le critiche: certamente sarà necessario un computer per sfruttare il lettore come si deve, e bisognerà capire come andare incontro a quelle famiglie che non ne possiedono uno, o che riscontrano problemi di compatibilità. Una soluzione possibile: estendere l'orario di apertura dei laboratori informatici, presenti in quasi tutte le scuole, e permettere ai ragazzi di usarli in libertà, magari nel pomeriggio.

Immagine tratta da Repubblica del 29/4/2009

D'altronde da qualche parte bisogna pur cominciare. La stessa OCSE ha chiarito che studenti moderni portano nuove questioni in aula, anche per il loro rapporto con la tecnologia e la rete. Le scienze della formazione se ne sono accorte da tempo, e la scuola deve giustamente trasformare la teoria in pratica, affrontando le molte difficoltà che rappresenta.

Fermo restante che un copia e incolla dalla rete non è apprendimento, e che Internet non può (potrebbe) sostituire un insegnante, passi avanti come la diffusione di netbook nella scuola, di lavagne digitali e iniziative simili sono sempre le benvenute.

Quello che resta da risolvere è come evitare che si riduca tutto a presentazioni in power point e tesine costruite assemblando pezzi di Wikipedia, senza nemmeno leggerli. Certamente l'iniziativa del ministero è lodevole, ma forse i tempi indicati sono un po' stretti, se si mettono in conto anche la necessaria, a volte imperativa, formazione degli insegnanti su questi punti, la comunicazione con le famiglie, la verifica dello stato attuale delle cose, e tanti altri aspetti importanti.

L'iniziativa riguarda le scuole dalla scuola secondaria di primo grado, vale a dire la vecchia scuola media.