Addio console e PC, i bambini preferiscono smartphone e tablet

Accendere la console, inserire un supporto fisico e giocare con un controller potrebbe diventare "roba del passato". I bambini preferiscono sempre di più smartphone e tablet.

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a cura di Gabriele Castoro

Per giocare ai videogiochi, fino a qualche anno fa dovevamo accendere la TV, scollegare i mille apparecchi e poi lasciare spazio alle amate console da gioco. Gli anni passano, e come ogni cosa al mondo, anche i videogiochi stanno cambiando, il primo segnale ovviamente viene dai bambini, i videogiocatori del futuro. A rivelarlo è stato un nuovo studio condotto da NDP Group che ha focalizzato la sua attenzione sui bambini, i videogiochi ed il fiorente gaming mobile. 

La ricerca si è focalizzata sui bambini statunitensi dai 2 ai 17 anni, che per quanto riguarda l'uso dei videogiochi, dal 2013 ad oggi sono migrati dalle console casalinghe alle piattaforme mobile come smartphone e tablet. I bambini che giocano ancora su console sono il 60%, il che risulta un brusco calo se comparato al 67% registrato nel corso del 2013. 

Mobile Gaming bambiniIl motivo di questa svolta non è ancora ben chiaro, ma i fattori che possiamo ipotizzare sono molteplici. Prima fra tutti è l'accessibilità del gaming mobile, tutti hanno uno smartphone, mentre chi acquista anche una console fa parte di una cerchia sempre più ristretta. Di fatto questa migrazione, prima ancora che nei bambini, si è registrata nei loro genitori che grazie allo smartphone si sono trasformati in videogiocatori da un momento all'altro. 

In secondo luogo, abbiamo un aumento generale della qualità dei videogiochi mobile che, pur non raggiungendo ancora l'eccelso livello tecnico dei videogiochi per PC e console,  stanno migliorando di anno in anno. Tuttavia, c'è anche da considerare che molto spesso i videogiochi mobile abbracciano generi totalmente differenti rispetto a quelli per console, almeno per il momento.

Terzo fattore, ma non meno importante è l'accessibilità economica dei videogiochi mobile. Al contrario dei costosi titoli per console, quelli per smartphone e tablet molto spesso sono proposti con la formula Free-to-Play (ndr: che in alcuni casi potrebbe non essere una scelta tanto economica, sopratutto nelle mani di un bambino) o premium, che di rado supera la spesa dei dieci euro. 

Insomma, i piccoli videogiocatori che si affacciano ai titoli mobile aumentano anno per anno, così com'è aumentata la media delle ore di gioco settimanali che nel 2015 si attesta attorno alle 6 ore.

L'ultimo dato sconcertante è che il PC gaming diventa una questione riservata agli adulti. I bambini lo snobbano sempre di più: nell'anno in corso i piccolini che giocano al PC sono appena il 43%, anche in questo caso si è registrato un calo mostruoso se paragonato al 67% registrato nella ricerca condotta due anni fa.

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