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Afterglow, l'app iOS per quelli a cui Instagram non basta

Afterglow segue l'approccio vintage e semplice di Instagram, che considera il suo sbocco principale, ma vi affianca alcuni strumenti di ottimizzazione tradizionale delle immagini

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a cura di Francesco Pignatelli

Da qualche giorno è disponibile sull'iTunes App Store l'applicazione Afterglow, un'app fotografica ideata per chi vuole continuare a seguire l'approccio "fotovintage" di Instagram ma vorrebbe avere a disposizione più elasticità nell'utilizzo dei filtri "invecchianti" e qualche opzione in più nel campo del fotoritocco tradizionale, senza però impelagarsi in app fotografiche con ambizioni "serie".

La logica di funzionamento in Afterglow è volutamente uguale a quella di Instagram, con gli strumenti principali da utilizzare che si posizionano sulla parte inferiore dello schermo in una barra a scorrimento laterale. Non ci sono invece gli strumenti aggiuntivi che Instagram pone nella parte alta, come il controllo della sfocatura o del flash. Si parte ricavando l'immagine di partenza dal Rullino Fotografico o scattandola ex novo (Afterglow usa la Fotocamera di iOS), poi si passa alla schermata di ritocco vera e propria.

Le prime due schermate di Afterglow: a sinistra il fotoritocco classico, a destra i filtri vintage

Se consideriamo che l'uso dei tool a disposizione segua il flusso logico da sinistra verso destra ci troviamo di fronte a una sequenza abbastanza corretta dal punto di vista del fotoritocco: controllo dei parametri fondamentali (luminosità, contrasto, saturazione e via dicendo), applicazione degli effetti "principali" in stile Instagram, effetti aggiuntivi come infiltrazioni di luce, ritaglio/rotazione dell'immagine (passo che forse andrebbe effettuato prima), inserimento di cornici (la sezione più deludente dell'applicazione). Una volta effettuate tutte le correzioni volute e le applicazioni degli effetti, un tocco sul pulsante Done porta alla schermata di condivisione, da cui inviare l'immagine ritoccata a Instagram, ai principali social network (Facebook, Twitter) ma anche alle altre app che accettano input fotografici.

Sulla sinistra gi effetti bruciatura della "pellicola", a destra gli strumenti di ritaglio e rotazione

L'utilità di Afterglow risiede in diversi elementi. Il primo è la possibilità di ottimizzare lo scatto, cosa che Instagram non consente e che spesso porta a postare fotografie chiaramente esposte male, anche considerandole da un punto di vista vintage. Afterglow non è Photoshop, ma una mano riesce a darla. Il secondo punto di forza del software è che non applica i filtri "tutto o niente" ma offre un cursore con cui regolarne l'intensità. I filtri sono numericamente anche più di quelli di Instagram, ma passata una certa soglia le differenze tra di essi diventano minime.

A sinistra la sezione cornici, piuttosto debole, a destra un esempio di ritaglio ed effetti applicati

L'app è interessante anche per il suo costo ridotto: 89 centesimi, il nuovo minimo dell'App Store. Richiede iOS in versione almeno 5.0 ma per il resto è poco esigente, tanto da supportare anche il "vecchio" iPhone 3GS. Afterglow è già stata ottimizzata per lo schermo allungato dell'iPhone 5.

Voto Recensione di Starfield - Xbox Series X|S



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Soverchiante in termini di contenuti e universo di gioco incredibile

  • Il gameplay funziona egregiamente

  • La storia principale e le side quest sono davvero di buon livello

  • Graficamente è molto godibile, galvanizzato da un comparto artistico davvero ispirato

  • Sorprendentemente rifinito, con bug ridotti al minimo storico

  • Colonna sonora superba

Contro

  • L'esplorazione, spaziale e ambientale, potrebbe deludere i più pretenziosi, con una proceduralità molto presente

  • Interfaccia non sempre chiarissima

  • Prestazioni altalenanti su PC, soprattutto in 4K

Commento

Fornire una valutazione a Starfield non è affatto facile. Da una parte abbiamo il gioco più ambizioso di Bethesda con una quantità di contenuti soverchiante: ricco di segreti, missioni, personaggi e avvenimenti casuali; dall'altra un prodotto ancorato a vecchi dogmi, con un’alta dose di proceduralità e alcuni limiti che i più critici non apprezzeranno. Tuttavia, riteniamo che bisogna essere onesti e chiederci: è questo che volevano i giocatori? Siamo abbastanza convinti che la risposta sia affermativa. Starfield non doveva essere un simulatore sofisticato come Elite Dangerous, né tantomeno un gioco di ruolo ricercato come Baldur’s Gate: Starfield aveva il compito di essere un prodotto Bethesda Game Studios, con i suoi pregi e difetti, ma sempre con l'importante e tipica capacità di tenere incollato il giocatore per centinaia di ore di gioco. In questo, ci è riuscito pienamente. Oltre a ciò bisogna aggiungere il fatto di essere di fronte all’opera più curata dallo studio americano da tempi immemori, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche con missioni ben scritte, una storia principale davvero appagante e un world building di altissimo livello. Starfield è destinato a divenire un nuovo videogioco culto, capace di coinvolgere milioni di giocatori per almeno i prossimi dieci anni, esattamente come fece Skyrim prima di lui, nonché di essere la prima grande stella della rinascita Xbox.