Android 12, il sistema di temi di Material You diventerà obbligatorio?

Google inserisce il Dynamic Theming di Material You tra i requisiti necessari per qualsiasi dispositivo aggiornato o nativo Android 12.

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a cura di Francesca Fenaroli

La possibilità di adattare l'intera palette di colori dell'interfaccia allo sfondo, ovvero il cosiddetto Dynamic Theming, è uno degli elementi più riconoscibili del linguaggio di design Material You e di Android 12. Già da questo autunno abbiamo visto queste novità a bordo dei nuovi Google Pixel 6 e 6 Pro, ma ci eravamo anche interrogati sul rischio che le interfacce dei singoli produttori le avrebbero disperse nel mare di elementi di design proprietari.

Google, che evidentemente è molto orgogliosa dei risultati raggiunti nella personalizzazione dei suoi smartphone, è intervenuta proprio negli ultimi giorni inserendo il Dynamic Theming tra i requisiti necessari per qualsiasi dispositivo aggiornato o nativo Android 12. A rivelarlo alla testata Android Police è una fonte interna alla stessa azienda, che fissa al 14 marzo la data in cui questa caratteristica diventerà un requisito obbligatorio anche per i device Android di altri produttori che fanno uso dei servizi Google.

Nello specifico, Google intende come Dynamic Theming la possibilità di generare cinque tavolozze tonali sulla base di un singolo colore sorgente, selezionato di volta in volta dall'utente o estratto dall'immagine di sfondo, proprio come già si può vedere a bordo dei Pixel, ma anche degli smartphone Samsung aggiornati alla One UI 4.

Dal punto di vista tecnico i produttori potranno fare uso di Monet, l'unità "made in Google" predisposta proprio per questa funzione, oppure decidere di implementare i propri sistemi di rilevazione ed elaborazione delle palette di colore, come nel caso di Samsung. Per chi decide di partire da zero l'opzione più comoda sarà quella di sviluppare la propria build a partire da Android 12L, che si trova ad oggi in fase beta.

Questa decisione da parte di Google, che può apparire come un cambiamento puramente estetico e pensato per migliorare la coerenza visiva all'interno delle singole interfacce, si inserisce in realtà all'interno di norme sempre più stringenti dettate ai produttori che vogliono continuare a implementare i servizi Google, come la necessità di introdurre, all'interno degli smartphone aggiornati ad Android 12, una dashboard dedicata a sicurezza ed emergenze simile a quella dei Google Pixel.

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