Android 4.1 Jelly Bean cresce di 15 volte in due mesi

Secondo l'azienda di analisi Chitika, la presenza sul mercato di prodotti Android 4.1 Jelly Bean è cresciuta del 1500% nei due mesi successivi al debutto. I dati sono stati raccolti controllando la quantità di traffico Web generata dalla versione più recente del sistema operativo mobile di Google.

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a cura di Simone Raimondi

La diffusione di Android 4.1 Jelly Bean è cresciuta del 1500% a due mesi dal debutto. È il risultato di un'analisi di Chitika, un'azienda che ha controllato la quantità di traffico Web generata dai dispositivi dotati della più recente versione dell'OS di Google. Al momento solo i prodotti Google Nexus (escluso il One) e il Transformer Pad TF300T di Asus adottano questo sistema operativo.

L'ultima versione di Android sembra destinata espandersi molto in fretta, anche se non tanto quanto la 4.0 Ice Cream Sandwich. ICS cresce molto in fretta grazie a una nuova ondata di prodotti, principalmente smartphone e tablet economici, basati su questo sistema operativo.

Grafico dei dati diffusi da Chitika - Clicca per ingrandire

Secondo le ultime indiscrezioni uno dei prossimi terminali che saranno aggiornati a Jelly Bean è l'HTC One X, top di gamma dell'azienda taiwanese. Questa voce di corridoio proviene dal fondatore del sito MoDaCo, Paul O'Brien, che in passato si è rivelato abbastanza affidabile e preciso.

I possessori di un HTC One X (versione no-brand) dovrebbero essere in grado di installare Android 4.1 sui loro terminali entro la fine del mese prossimo. Anche i top di gamma di altri produttori riceveranno presto questo aggiornamento, come il Samsung Galaxy S3. Nel caso del prodotto sudcoreano c'è anche la conferma ufficiale del produttore.

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Ricordiamo che tra le novità più apprezzate  di Jelly Bean c'è l'interfaccia più fluida che sfrutta il "Project Butter", in grado d'incrementare il numero di fotogrammi renderizzati rispetto a Android 4.0. Siamo curiosi di vedere come si evolverà la crescita delle due ultime versioni del sistema operativo di Google nel corso dei prossimi mesi. Speriamo che si ridurrà la frammentazione di questo ecosistema mobile, ritenuta da molti il vero anello debole.