Android e iPhone spiati, non si salva nemmeno Angry Birds

Lo spionaggio della NSA è più capillare di quanto si potesse pensare. Coinvolti anche i videogiochi come Angry Birds.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Nemmeno YouTube e i videogiochi sono al sicuro dalle attività di spionaggio portate avanti da NSA (National Security Agency, USA) e GCHQ (Government Communications Headquarters, UK). Le due agenzie infatti sono penetrate anche nei dati trasmessi da molte applicazioni per smartphone, tra cui anche videogiochi molto popolari come Angry Birds.

La notizia nasce da documenti top secret acquisiti dal Guardian grazie a Edward Snowden, che spiegano come gli investigatori siano riusciti ad agguantare dati personali come modello del telefono, dimensione dello schermo, età, sesso, locazione o specifiche preferenze sessuali (per esempio se uno è uno scambista). Combinando i dati disponibili si può arrivare a tracciare profili univoci incredibilmente completi, che includono "praticamente ogni dettaglio della vita di una persona, compreso paese di origine, posizione attuale, età, sesso, codice postale, stato civile, reddito, etnia, orientamento sessuale, titolo di studio e numero di figli", spiega James Ball sul quotidiano britannico.

Le agenzie sostanzialmente raccolgono metadati, osservando e analizzando il traffico di YouTube o le condivisioni su Facebook, ma anche esaminando i pacchetti trasmessi dalle applicazioni per smartphone. Per esempio, quando un "bersaglio" pubblica una foto su Facebook: "la maggior parte dei siti di social media come Facebook e Twitter elimina dalle immagini i metadati con la locazione (noti come dati EXIF) prima della pubblicazione. […] questi dati potrebbero restare disponibili alle agenzie mentre si muovono in rete".

Le informazioni estratte dalle applicazioni per smartphone si aggiungono quindi a tutti gli altri dati raccolti dalle agenzie: hanno intercettato i dati di Google Maps e quelli GSM per individuare la posizione di praticamente ogni cellulare al mondo, tanto che in un documento del 2008 si legge che "chiunque usi Google Maps su uno smartphone sta lavorando per aiutare il sistema GCHQ".

Poi c'è l'analisi dei network pubblicitari e i cookie dei browser, la penetrazione in molti servizi online - con o senza la collaborazione delle aziende che li offrono. E ancora le violazioni di singoli dispositivi, o l'indebolimento di standard crittografici. Ed è nota la possibilità di violare smartphone e computer per sfruttarne microfono e videocamere. La lista di tecniche e strumenti potrebbe allungarsi, ma già così il quadro è completo.

Nei documenti trapelati si prende spesso come esempio il noto videogioco Angry Birds, il che ha portato l'editore Rovio a dichiarare la propria estraneità alle attività di spionaggio. E lo stesso hanno fatto Google, Facebook, Apple, Microsoft e altri. Di certo è ormai evidente che NSA e CGHQ non hanno alcun bisogno della collaborazione da parte delle aziende, che sarebbe tutt'al più una gradita facilitazione. In ogni caso le aziende statunitensi sono vincolate al Patrioct Act, che limita molto la loro libertà di opporsi.  

Resta il fatto che l'analisti dei metadati rende concretamente possibile tracciare un profilo univoco per ogni persona che usi dispositivi elettronici collegati alla Rete, e questo genera comprensibili preoccupazioni. La NSA risponde dicendo che tutta la raccolta dati è fatta nel rispetto della legge e dei cittadini statunitensi - magra consolazione per chi non lo è. E pensare che la raccolta di metadati è stata recentemente dichiarata illegale dal comitato di controllo nominato da Barack Obama, ma il presidente USA si è detto in disaccordo.

Anzi, l'Agenzia per la Sicurezza Nazionale ha anche fatto sapere che "la continua pubblicazione di specifiche tecniche e strumenti usati legalmente dalla NSA per identificare bersagli di intelligence straniera compromette la sicurezza degli Stati Uniti e dei nostri alleati, e mette a rischio coloro che abbiamo giurato di proteggere".  I reporter non sono tuttavia riusciti a ottenere commenti più approfonditi sul tema.

Insomma sono i giornali e gli informatori come Snowden a metterci tutti in pericolo secondo la NSA, ed è di quello che dovremmo preoccuparci. Forse è così, ma di certo ci sono sempre più persone stanche di governi che spiano i cittadini.

E allora non può sorprendere il successo di siti come DuckDuckGo, il crescente interesse verso il progetto Tor, i sempre più numerosi Cryptoparty in giro per il mondo o progetti per una rete incontrollabile come quella proposta da Bitcloud. Questa forma di opposizione non si può liquidare come semplice paranoia, perché c'è almeno una domanda a cui vorremmo immediata risposta: che succede se domani arrivano al potere persone con pochi scrupoli e inclini alla dittatura, alla discriminazione e alla violenza, e si trovano tra le mani tutti quei dati?