Android per principianti: il lockscreen

Guida ad Android per principianti. Che cos'è il lockscreen, quali informazioni contiene e come si configura. La schermata blocco di Android e tutte le possibili opzioni che offre, in una semplice guida pensata per i meno esperti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Uno smartphone, non solo Android, è generalmente bloccato. Quando si preme il pulsante di attivazione lo schermo si accende e vediamo ciò che viene comunemente chiamato lockscreen o schermata di blocco. In questo momento il telefono non è ancora completamente attivo, e per usarlo dovremo fare un ulteriore gesto o inserire un codice alfanumerico – uno dei temi che toccheremo in questa guida.

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Il lockscreen è quindi molto importante, perché è la prima cosa che vediamo quando attiviamo il telefono e anche la "porta di accesso" allo smartphone stesso. È anche la prima linea di difesa contro eventuali intrusioni, e ha quindi un ruolo determinante nella sicurezza dei nostri dati personali.

A tal proposito, è doveroso ricordare che chi accede al nostro smartphone può vedere i contatti, le fotografie, lo storico delle chiamate, i messaggi (anche di Whatsapp e simili), la cronologia di navigazione, Facebook e tante altre cose. Sullo smartphone poi, spesso, sono memorizzati i dati della carta di credito: qualcuno potrebbe spendere i vostri soldi in pochi secondi, quindi è meglio proteggere lo smartphone.

Come rendere sicuro Android: password e gesture per il lockscreen

Andiamo in Impostazioni > Sicurezza e cerchiamo la voce relativa al lockscreen. Qui potremo decidere quale tipo di sicurezza attivare.

  • Nessuna (non raccomandato). Il telefono si sblocca subito, non appena di preme il tasto di attivazione
  • Scorrimento: è l'impostazione predefinita. Il telefono si sblocca semplicemente facendo scorrere un dito, di solito verso l'alto. Non raccomandato.
  • Pattern. Il telefono si sblocca seguendo un preciso tracciato sullo schermo, usando una mappa a nove punti. È abbastanza sicuro, sempre che si scelga un disegno abbastanza complesso; se è troppo semplice, si potrebbe indovinare solo guardando i segni delle dita che inevitabilmente lasciamo sul vetro.
  • PIN. Un codice di quattro o più cifre. Molto sicuro contro sconosciuti totali, ma chi ci conosce potrebbe indovinare che abbiamo messo la data di nascita di nostro figlio o altre date rilevanti. Il PIN è da scegliere con attenzione.
  • Password. Più sicura del PIN, perché contiene anche lettere e simboli oltre ai numeri, è esposta allo stesso rischio. Se è troppo semplice o troppo personale, qualcuno potrebbe individuarla.

Impostare un meccanismo di sicurezza non significa che bisogna inserire il codice di sblocco di continuo. Possiamo anche impostare Android affinché il blocco si attivi solo dopo un certo periodo di tempo, per esempio quindici minuti. Così se blocchiamo il telefono e lo sblocchiamo un minuto dopo, non avremo la seccatura di inserire il PIN o la password.

Con Android Lollipop, poi, si può tenere il telefono sempre sbloccato fino a che è collegato allo smartwatch – oggetto che con ogni probabilità abbiamo addosso. Questa funzione in Android 5 prende il nome di Smart Lock, e funziona anche con la posizione geografica. Se ci troviamo in un luogo fidato, il telefono non si blocca.

Con alcuni terminali, molti di più in futuro, c'è poi la possibilità di sbloccare il telefono tramite impronta digitale. È un metodo molto comodo e sicuro, ma bisogna inserire una password di emergenza, e sarà fondamentale ricordarsela, altrimenti non c'è modo di sbloccare il telefono.