Android Sensor Hub vi farà risparmiare un sacco di batteria

Google opta per la via del co-processore per la gestione dedicata dei sensori a bordo dei due Nexus presentati qualche giorno fa. Le promesse sono risparmio energetico e migliore utilizzo di ogni singolo sensore.

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a cura di Pasquale Macrì

Sia il Nexus 5X che il più grande Nexus 6P sono dotati di molte caratteristiche interessanti, come l'USB Type-C , il lettore d'impronte digitali e l'innovativo Android Sensor Hub, un chip dedicato alla sola gestione dei sensori a bordo dei due googlefonini.

Il vantaggio di questo co-processore a basso consumo (un po' come quello presente sugli iPhone) è che consentirebbe un deciso risparmio energetico, permettendo alla CPU vera e propria di andare in idle più a lungo, e aprirebbe nuove possibilità riguardo le funzionalità dei sensori.

Tutti i dati provenienti da accelerometro, giroscopio, lettore d'impronte digitali e sensori vari, sono indirizzati al piccolo chip integrato da Google e progettato secondo algoritmi proprietari. In poche parole, Android Sensor Hub interpreta le richieste di ogni sensore, dalle gesture alle diverse attività, lasciando alla CPU il compito di entrare in azione solo per i compiti più pesanti.

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Non è difficile perciò immaginare il vantaggio in termini di risparmio energetico che ne deriverebbe. Ad esempio è stato mostrato durante la presentazione come il co-processore intervenga quando cambia l'orientamento dello schermo o quando viene toccato il touch, tutto "all'insaputa" della CPU che invece resta inattiva.

Per ora resta un'esclusiva dei Nexus, ma i dispositivi del futuro saranno sicuramente dotati di Sensor Hub, che insieme alla modalità Doze introdotta in Android Marshmallow, dovrebbero assicurare un netto miglioramento dell'autonomia degli smartphone.

Nexus 5 Nexus 5
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