Antitrust UK: l’accordo Apple-Google per i motori di ricerca è anticoncorrenziale

Secondo l'Antitrust UK, l’accordo tra Google e Apple per l’impostazione dei motori di ricerca su Safari rappresenta una possibile barriera per i concorrenti quali Bing di Microsoft, Yahoo di Verizon e DuckDuckGo.

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a cura di Lucia Massaro

Apple e Google finiscono nuovamente sotto la lente di ingrandimento dell’Antitrust. Questa volta a muoversi sono i regolatori britannici che considerano l’accordo tra Google e Apple per l’impostazione dei motori di ricerca su Safari come una possibile barriera per i concorrenti quali Bing di Microsoft, Yahoo di Verizon e DuckDuckGo.

In pratica, il colosso di Cupertino consente agli utenti di impostare il motore di ricerca che preferiscono tra quelli menzionati nelle impostazioni di Safari. Per essere presenti nella lista, questi pagano una quota ad Apple ma Google Search resta sempre l’impostazione predefinita sui dispositivi della Mela. Secondo il rapporto stilato dai regolatori UK e riportato da Reuters, il gigante di Mountai View avrebbe pagato una quota maggiore dei concorrenti pari a circa 1,5 miliardi dollari per comparire come opzione predefinita nel Regno Unito.

“Dato l'impatto delle preinstallazioni e delle impostazioni predefinite sui dispositivi mobili e la significativa quota di mercato di Apple, riteniamo che gli accordi esistenti di Apple con Google creino un ostacolo significativo all'ingresso e all'espansione per i rivali che incidono sulla concorrenza tra i motori di ricerca sui cellulari” scrivono i regolatori.

Gli analisti di Bernstein hanno stimato che Apple generi circa 9 miliardi di dollari all’anno dagli accordi di licenza, il cui 80% verrebbe proprio da Google. I regolatori chiedono che venga mostrata una schermata di scelta al momento della prima configurazione del dispositivo in modo che l’utente possa scegliere immediatamente il motore di ricerca che preferisce o che venga limitata la capacità di Apple di monetizzare su questa tipologia di accordi. Quest’ultima restrizione sarebbe – a detta di Apple – una mossa troppa costosa.

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