Antitrust USA indaga su Google per i presunti abusi Android

L'Antitrust USA sta portando avanti un'indagine su Android analoga a quella della Commissione UE. La differenza però è che negli Stati Uniti non c'è posizione dominante sul mercato mobile.

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a cura di Dario D'Elia

Google sarrebe ufficiosamente sotto indagine antitrust negli Stati Uniti, secondo il Wall Street Journal, a causa delle restrizioni che impone ai produttori di smartphone e agli operatori mobili per l'impiego di Android. In pratica la Federal Trade Commission  - che comunque non ha confermato nulla alla stampa - sembrerebbe condividere le stesse perplessità della Commissione Europea, che proprio la scorsa settimana ha ufficializzato la fase preliminare di indagine (Comunicazione degli addebiti).

FTC

Google parrebbe obbligare i produttori che vogliono Android e il Play Store a pre-installare Google Search (il motore di ricerca) e il browser Chrome di default. In secondo luogo obbligherebbe i produttori a non vendere smartphone con varianti di Android (fork), sempre che desiderino offrire Google Play Store.

"Google ha concesso incentivi finanziari significativi ad alcuni dei maggiori fabbricanti di smartphone e tablet, nonché a operatori di reti mobili, affinché pre-installino sui loro dispositivi esclusivamente Google Search", sottolineava la nota UE. "La Commissione ha potuto rilevare che l'obbligo di esclusiva ha influenzato la scelta di taluni fabbricanti di dispositivi e operatori di reti mobili se pre-installare o meno servizi di ricerca concorrenti".

In Europa Google rischia di più che negli Stati Uniti perché ha una posizione dominante sul mercato con una share superiore al 70% in quattro dei cinque principali paesi. Oltreocenano invece detiene "solo" il 59% di share e come è già successo in passato la Federal Trade Commission potrebbe considerare le sue mosse come legittime, e comunque tollerabili in un settore competitivo come quello mobile. Non meno importante il fatto che l'azione del colosso di Mountain View potrebbe in effetti migliorare l'esperienza utente dei consumatori.

Non resta che attendere il prosieguo delle indagini della Federal Trade Commission, che pare essere molto interessata anche alla documentazione raccolta dalla cugina europea. Ad ogni modo l'abuso presunto senza una posizione dominante difficilmente porterà ad azioni sanzionatorie. Al massimo verrà chiesto di rispettare qualche paletto in più nella contrattazione.