AppGratis: petizione per convincere Apple a cambiare idea

AppGratis prova anche lo strumento della petizione per rientrare nell'App Store, il negozio virtuale dal quale è stata esclusa un paio di settimane fa per volere di Apple.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

AppGratis ha dato il via a una petizione online per chiedere ad Apple di tornare sui propri passi e riammettere l'applicazione sull'App Store. La vicenda è cominciata solo pochi giorni fa, quando l'azienda di Cupertino ha deciso unilateralmente d'interrompere i rapporti con la società francese.

Sul primo momento nessuno sapeva spiegare che cosa fosse successo, ma successivamente il fondatore e amministratore delegato di AppGratis ha raccontato la propria versione dei fatti: a quanto pare i responsabili di Apple hanno un grande margine decisionale, e ciò che per qualcuno soddisfa le regole, per altri è una violazione. Ed è proprio questo che è successo: è cambiata la persona che decide il futuro di AppGratis, ed ecco nascere il dramma.

Sulla questione è intervenuto persino il governo francese, per bocca del ministro Fleur Pellerin, che ha sottolineato come la scelta di Apple sia una minaccia diretta al prosperare di realtà economiche grandi e piccole, che sull'ecosistema Apple hanno fondato la propria attività.

Non si può mai dire, certo, ma è difficile che Apple si faccia convincere a cambiare decisione per una petizione online. In ogni caso per ora sono già state raccolte oltre 500.000 adesioni. Probabilmente tutte da parte di utenti che hanno e usano l'applicazione: in questi giorni, infatti, all'apertura compare un banner che propone di partecipare all'iniziativa.

A parte questa novità, per il momento non si muove nulla all'orizzonte, e il futuro di questa società francese resta incerto. Simon Dawlat (AD, AppGratis) ha sottolineato infatti che non c'è stato alcun contatto tra la sua società ed Apple.

Installare AppGratis su iPhone, iPad e iPod è quindi ancora impossibile, ma le offerte ci sono ancora: chi ha l'app installata continua a riceverle e lo stesso vale per chi s'iscrive alla newsletter. Forse, si mormora, arriverà anche la versione per Android, ma non è detto che tutto questo sia sufficiente a tenere tranquilli gli investitori che recentemente hanno versato 13,5 milioni di dollari nelle casse di Dawlat e soci.