Apple condannata per clausole commerciali abusive dalla Francia

Un tribunale francese ha multato Apple per aver imposto clausole commerciali abusive agli sviluppatori di App.

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a cura di Silvio Colombini

Apple torna a far parlare di sé per questioni giudiziarie: questa volta la condanna arriva dalla Francia.

Dopo aver ricevuto delle secche condanne da parte del Brasile, questa volta a “bacchettare” Apple è stata, di nuovo, la Francia. Come riportato da Reuters, i giudici hanno stabilito che, per poter accedere all’App Store, gli sviluppatori avrebbero dovuto sottostare a clausole commerciali abusive imposte dal colosso di Cupertino. La società americana è stata multata per 1 milione di euro. La decisione arriva a chiusura di un’indagine durata anni che ha rilevato esserci importanti squilibri nei rapporti tra Apple e coloro che vendono app sullo store.

La sentenza, tuttavia, ha anche stabilito che non sarà necessario imporre ad Apple un cambio delle clausole. Questo perché, a breve, entrerà in vigore il Digital Markets Act promosso dall’Unione Europea che introduce proprio queste modifiche. Il Digital Markets Act (DMA), in particolare, costringerà i giganti della tecnologia Apple e Google a fornire spazio per app store di terze parti sui rispettivi dispositivi iOS e Android. Entrato in vigore il 1° novembre, attualmente la norma è nei sei mesi di transizione concessi per permettere alle aziende di adeguarsi a quanto richiesto: la maggior parte dei suoi effetti saranno applicati a partire dal 2 maggio 2023.

A proposito della sentenza un portavoce di Apple ha fatto sapere che l’azienda analizzerà la cosa pur credendo che “sono i mercati vivaci e competitivi a far prosperare l’innovazione”; il portavoce ha inoltre aggiunto “Attraverso l'App Store, abbiamo aiutato gli sviluppatori francesi di tutte le dimensioni a condividere la loro passione e creatività con gli utenti di tutto il mondo, creando un luogo sicuro e affidabile per i clienti”.

Non è la prima volta che, proprio in Francia, Apple ha subito una condanna per comportamenti ritenuti illeciti: già nel 2020 l'azienda era stata condannata ad una mega multa di oltre un miliardo di euro (per la precisione 1,1 miliardi) per presunte pressioni per far sì che i rivenditori premium fissassero i prezzi dei prodotti non iPhone. A seguire la multa venne ridotta a “solo”371,6 milioni.