Apple contro Bitcoin: è prudenza o una questione di soldi?

Apple sembra intenzionata a bloccare l'uso di Bitcoin sui prodotti iOS, ma i motivi non sono chiari.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Apple contro Bitcoin (BTC) o almeno sembra, visto che l'azienda di Cupertino sta impedendo alle applicazioni di usare la famosa criptomoneta come strumento di pagamento (vedi anche Bitcoin: la moneta digitale che ci libera dalla banche e Bitcoin: dal mining ai complotti, tutto sulla moneta digitale) È successo a Gliph, un'applicazione per lo scambio di messaggi sicuri che permetteva anche il trasferimento di BTC.

Apple ha infatti chiesto espressamente agli sviluppatori di Gliph che fosse rimossa la possibilità di spedire BTC tramite l'app. La richiesta, nota Alex Hern sul Guardian, fa seguito all'esclusione di Coinbase - applicazione per i pagamenti in Bitcoin che fino a poco tempo fa si poteva trovare sull'App Store. Nel 2012 invece era stata esclusa Blockchain.info.

Apple non ha dato spiegazioni chiare, ma nelle mail agli sviluppatori ha spiegato che "lo scambio di valute virtuali non è appropriato sull'App Store". Eppure nelle linee guida non si fa cenno a questa regola. In un'altra occasione rappresentanti di Apple avrebbero scritto che "Bitcoin non è legale in tutti i paesi dov'è distribuita l'applicazione" - in questo caso il destinatario era lo sviluppatore di BitPak.

Al creatore di Bitcoin Express era invece stato detto che la sua applicazione violava il paragrafo 22.1, che recita "le applicazioni devono soddisfare tutte le leggi dei paesi dove sono disponibili. È dovere dello sviluppatore comprendere e rispettare le leggi locali".

Due giorni fa tuttavia solo la Tailandia aveva dichiarato illegale Bitcoin, e ieri a questo paese si è aggiunta la Corea del Sud. Nessun altro paese ha espressamente proibito Bitcoin, ma ci sono situazioni ambigue come quella cinese, dove l'uso di BTC è proibito alle istituzioni finanziarie ma permesso ai singoli (Bitcoin crolla e si rialza, scontro tra Pechino e Washington?).

Android è amico di BTC, almeno per ora

Forse Apple non vuole correre rischi di alcun tipo nei paesi dove si vendono iPhone e iPad, il che non sarebbe una sorpresa. O forse non vuole tollerare alcun tipo di transazione finanziaria della quale non possa ottenere la solita percentuale del 30% - motivo per cui Amazon ha creato uno store di ebook Kindle accessibile via web (Kindle Store per iPad, ed Apple se la prende in saccoccia).

O, ancora, magari l'azienda di Cupertino teme un possibile danno d'immagine, visto che molti associano Bitcoin al mercato di droghe, al traffico d'armi e alla criminalità in generale - anche in California, dove BTC è molto comune nel mercato del sesso a pagamento, dalle camgirl alla prostituzione vera e propria. Rimane quindi un mistero, ma se non altro contrariamente a quanto successo in passato, queste notizie non sembrano aver alterato l'andamento del valore di scambio tra Bitcoin e dollaro.